Tra lo spauracchio di scorie radioattive e richieste di commissione indagine si studia la ripresa dell’attività estrattiva. Che può dare sviluppo a tre province. Parola di Caputo
ENNA A riaccendere i riflettori sul futuro della miniera dismessa di Pasquasia, ha contribuito anche la recente inchiesta giudiziaria aperta dalla Procura della Repubblica ennese. Gli inquirenti, che hanno aperto un’inchiesta per disastro ambientale, dovranno accertare l’eventuale presenza di “percolato” causato dall’abbandono di rifiuti altamente tossici sugli spalti, di cui nessuno si è mai preso cura, dopo la chiusura della miniera di sali potassici nel 1992.. A circa 20 anni di distanza, solo adesso si starebbero effettuando i primi accertamenti sullo stato dell’habitat naturale, a cavallo tra le province di Enna e Caltanissetta. A Pasquasia, non sono stati mai rimosse in tanti anni, le tonnellate di amianto che servivano a ricoprire i tetti dei magazzini. E vi sono ancora stoccati parecchi bidoni di sostanze tossiche (come gli olii dielettrici), lo scorso dicembre manomessi da ignoti, con sversamenti nei terreni circostanti…
Un articolo di Alida Amico per il settimanale ’centonove’ – già in edicola – per far chiarezza sulla “leggenda” metropolitana che vorrebbe Pasquasia una “bomba ecologica”, nelle cui viscere, sarebbero nascosti veleni di ogni genere e scorie magari anche radioattive..
A partire dalle dichiarazioni del pentito di mafia Nardo Messina, il quale dichiarò che nelle gallerie sotterranee venivano smaltite le scorie radioattive, al possibile rilancio produttivo delle attività estrattive…
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