Prosegue l’intensa attività del gruppo 283 di Amnesty International, che, in coincidenza con la sagra del Mandorlo, nella mattina di sabato 12 febbraio, dalle ore 10.00 alle 13.00, sarà presente a Piazza Cavour e nel pomeriggio, dalle ore 17.00 alle 20.30, in Piazzetta Nicolò Gallo (Porta di Ponte) per raccogliere firme in favore della liberazione dei membri delle organizzazioni per i diritti umani che recentemente sono stati arrestati al Cairo dalla forze di sicurezza e che sono attualmente detenuti in incommunicado rischiando torture e altri maltrattamenti.
“Tre membri del Centro egiziano per il diritto alla casa (Ehcr) – sostiene Amnesty – sono stati arrestati a Bulaq Abou El-’Ela, nel centro del Cairo, verso le 13.00 di giovedì 3 febbraio. Al momento del loro arresto stavano comprando coperte per i manifestanti antigovernativi che volevano trascorrere la notte a piazza Tahrir. Verso le 16.00 hanno informato il direttore dell’Ehcr che erano detenuti nella stazione di polizia di Al-Azbakiya con l’accusa di aver sostenuto i manifestanti antigovernativi in piazza Tahrir. Il loro arresto rientra in un’ondata più ampia di detenzioni di attivisti per i diritti umani e giornalisti, egiziani e stranieri, da parte della polizia militare e delle altre forze di sicurezza. Sette attivisti politici sono stati arrestati la notte del 3 febbraio 2011 dopo aver incontrato il leader dell’opposizione Mohamed El-Baradei. Anche l’avvocato Ahmed Helmi, che si era recato alla stazione di polizia di Haram per chiedere di loro, è stato successivamente arrestato. Amnesty International ha ricevuto informazioni sull’arresto di sei attivisti egiziani appartenenti al Movimento 6 aprile, alla Gioventù per la giustizia e libertà, all’Associazione nazionale per il cambiamento e al partito Gabha Le autorità egiziane non hanno rivelato il luogo in cui i prigionieri sono stati portati. Non è stato loro permesso di incontrare la famiglia e gli avvocati”.
Amnesty International ritiene che se il personale dell’Ehcr e gli attivisti sono stati arrestati solo a causa delle loro attività per le riforme e i diritti umani, sono prigionieri di coscienza e quindi devono essere rilasciati immediatamente e senza condizioni per cui la manifestazione di sabato è finalizzata a chiedere al governo egiziano di non usare la forza contro i manifestanti e di rilasciare gli attivisti per i diritti umani detenuti in seguito alle rivolte scoppiate nei giorni scorsi.
Il gruppo 283 invita i cittadini a sottoscrivere gli appelli.
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5 Febbraio 2025