Agrigento, 18 novembre 2010
Una richiesta ai maggiori musei del mondo per conoscere l’elenco delle opere pittoriche, i reperti archeologici, le ceramiche d’epoca e ogni altro tipo d’opera d’arte che riguarda la nostra provincia sarà inviata dal Presidente della Provincia Eugenio D’Orsi.
“Sappiamo da tempo che nei musei più prestigiosi del mondo sono custodite opere d’arte che riguardano la nostra provincia. Facciamo qualche esempio. Il British Museum conta alla voce “Agrigentum” 332 voci tra monete, quadri ed altri oggetti, 13 oggetti alla voce Girgenti, tra cui la famosa patera d’oro trovata a Sant’Angelo Muxaro e portata nel Regno Unito da Sir William Hamilton ambasciatore a Napoli, insieme a bracciali, orecchini ed altri gioielli. Altre voci riguardano altre località della provincia come Licata.
Il Museo del Louvre contiene 45 opere alla voce Agrigente tra cui un cratere a figure rosse del 460 a.c., alcuni quadri di Jean Houel e L’antica Città di Agrigento del 1780 di Pierre Henri de Valenciennes, un olio su tela che riproduce una visione ideale del paesaggio dell’antica Akragas.
Anche il Museo Ermitage di San Pietroburgo espone quadri ed opere raffiguranti la nostra provincia, primo tra tutti il quadro intitolato “Rovine dei Templi” del 1778
di Jakob Philipp Hacker che raffigura il tempio di Giunone e quello della Concordia, oltre a opere di Jean-Pierre-Laurent Houel.
“E’ arrivato il momento di fare un censimento di queste opere sparse in tutto il mondo – ha dichiarato il Presidente della Provincia Eugenio D’Orsi – per creare un straordinario biglietto da visita da mostrare a tutti coloro che vogliono visitare la nostra provincia, oltre a dare utili informazioni a tutti coloro che hanno la fortuna di recarsi all’estero per visitare i musei più importanti al mondo. Dobbiamo trovare il modo di far conoscere il nostro passato testimoniato da importanti opere d’arte o da reperti archeologici per attirare segmenti di turismo che sono interessati all’arte e che vogliono essere affascinati da contenuti altamente culturali. Agrigento e la sua provincia sono state al centro del Grand Tour tra settecento e ottocento, una delle mete più conosciute da viaggiatori e turisti di tutto il mondo, ambasciatori a loro volta delle nostre bellezze. Se si leggono ancora oggi i diari di Goethe, di Brydone e altri autori di libri della letteratura del viaggio, che raccontano in pagine memorabili il nostro passato, vuol dire che la nostra provincia ha uno suo fascino leggendario che deve tornare a fiorire.
Alla fine di questa ricognizione valuteremo la possibilità di stampare un libro da mettere a disposizione dei turisti, anche utilizzando i bandi dell’Unione europea che dedica alla cultura.
Ci metteremo anche in contatto con le altre istituzioni culturali della provincia per verificare se esistono elenchi di opere provenienti dal nostro territorio che si trovano all’estero o nei maggiori musei italiani.
Si tratta di una opportunità a costo zero che può avere un grande ritorno per la nostra provincia per rilanciare il turismo e fare cultura in modo intelligente.”
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