Palermo, 28 ott. – (Adnkronos) – “La mafia controlla un’ingentissima quantita’ di voti. Secondo i nostri calcoli nel territorio distretto, che comprende le province di Agrigento e Trapani, ci sono circa 5 o 6mila persone, che in qualche modo sono in rapporto con la mafia. Ognuna di loro e’ in grado di convogliare una certa quantita’ di voti. Si tratta di un’imponente massa di consenso distorto che la mafia offre in cambio di un ritorno di assunzioni o di provvedimenti amministrativi favorevoli”. Lo ha detto il procuratore di Palermo, Francesco Messineo, nel corso di un’intervista all’emittente locale TGS. Messineo ha aggiunto che “il rapporto tra la mafia e la Pubblica amministrazione non e’ mai stato un rapporto di forza, cioe’ la Cosa nostra non ha conquistato con la forza la sua influenza, ma di infiltrazione mediata da forme di politica impropria. C’e’ un rapporto di compenetrazione”. Il capo della Procura di Palermo ha poi spiegato che “se parliamo della mafia sanguinaria, quella delle stragi, il lungo periodo di assenza di questo tipo di delitti ci induce a dire, pur con tutte le cautele del caso, che che la mafia criminale e’ un fatto passato”. “Alla sconfitta di Cosa nostra militare non si e’ accompagnata, pero’, quella della mafia nel suo complesso. Cosa nostra – ha spiegato Messineo – continua ad avere una forte presa territoriale ed e’ altamente pericolosa sul fronte ad esempio delle estorsioni. L’economia di Palermo e’ molto malata, galleggia sopra una autico bacino di intestazioni fittizie, prestanomi e beni acquisiti illegalmente, da questo punto di vista il quadro che emerge da inchieste, intercettazioni e’ altamente negativo”.