“L’UDC ha il diritto di scegliere la propria linea politica nella città di Agrigento e rifugge le ammucchiate.
Già, da tempo, aveva fatto a Marco Zambuto una domanda chiarissima: con chi e dove andiamo? La risposta è stata semplicemente conducente ad una soluzione confusionaria ed anche aleatoria: un
“minestrone agrigentino”, come ho già avuto modo di definire, per giunta senza sale, che non ci appartiene”.
Questo comunicava lo scorso 7 maggio il coordinatore comunale del partito di Casini, il giovane Pitero Vitellaro, per far intendere all’opinione pubblica che non aveva nessuna voglia di far parte
della nuova giunta del Sindaco Marco Zambuto.
Nella sostanza certamente nulla è cambiato da allora.
Il clima politico regionale e nazionale ha fatto piuttosto registrare nuovi scontri tra il centro-destra e l’Udc.
L’ammucchiata a cui fa riferimento Vitellaro è diventata intanto indigesta anche agli alfaniani, che rimproverano il Sindaco per avere osato scrivere al ministro Angelino per bussare a quattrini e adesso con il consigliere Sollano gli chiedono di darsi una mossa e di ripulire il nostro mare.
Il giovane Vitellaro inoltre ha anche un buon motivo, molto personale, per non stare nella stessa
sala della giunta comunale a discutere dei problemi della città con certi amministratori.
Come non comprenderlo: questo giovane e la sua famiglia hanno sofferto molto a causa di qualcuno che oggi ha in giunta un proprio esponente e ogni giorno difende l’operato dell’amministrazione in carica.
Ritrovarsi fianco a fianco prima in tribunale e adesso attorno ad un tavolo con chi ha colpito nel cuore per diversi anni la propria onesta famiglia e avere visto il padre tribolare, non può essere facile per nessuno.
Chiunque preferirebbe dimettersi piuttosto che vivere una simile amara esperienza.
Gli avessero almeno chiesto scusa, dopo che il padre è stato assolto con formula piena. Macchè ! Ma andando oltre queste considerazioni spiacevoli, crediamo che l’unica ragione che sta
animando il dibattito interno all’Udc sia poco nobile. Sappiamo che da tempo qualche consigliere comunale di questo partito cattolico non fa mistero del proprio desiderio di entrare in giunta.
Poco importa che un leader del centro-destra, l’Umberto, abbia dato dello stronzo a Casini, poco importa che Sindaco di Agrigento sia un giovane che era stato segretario provinciale dell’Udc, ma
ha mandato a gambe all’aria quell’appartenenza per candidarsi a Sindaco col centro-sinistra e poi sia passato col Pdl, in un periodo in cui l’Udc ha rotto con Berlusconi per correre per conto proprio. Queste considerazioni non sfiorano neppure certi personaggi politici di casa nostra.
Alcuni nostri consiglieri son passati dall’Udc al Pdl e uno addirittura dalla destra al Pd e adesso è fuori pure da questo partito per avere le mani libere ( visto che il Pd in giunta non vuole entrare) e poter fare altri giochi.
E allora Pietro Vitellaro ci pensi davvero bene: cosa è cambiato rispetto a maggio?
L’ammucchiata è diventata una gustosa insalata ? Vuole davvero che il proprio partito sostenga una giunta dove c’è anche chi ha fatto così tanto soffrire lui e i suoi cari? E perchè poi? Per accontentare i capricci di qualcuno?
Il nostro coordinatore è giovane, ci dia testimonianza che fra i giovani esiste ancora un modo nobile di fare politica, dove non hanno spazio gli interessi di bottega.
La sete del potere la lasci ai vecchi bacucchi della politica delle poltrone e dei sottogoverni.
E se l’Udc va in giunta, dia un grande segnale di serietà a questa classe politica di voltagabbana: si dimetta dal ruolo di coordinatore.
Difenderà così il suo partito ed anche la sua dignità personale e familiare e avrà il nostro pieno rispetto.
Elio Di Bella
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