Prendiamo spunto da una telefonata ricevuta oggi dal giornalista Elio Di Bella, per fare alcune riflessioni in merito alla qualità dell’informazione ed alla libertà di stampa che c’è nella nostra città.
Agrigento meriterebbe a pieno titolo di essere annoverata nel guinness dei primati, se non a causa della qualità, quantomeno a causa per le molteplici forme d’inquinamento che viziano la qualità dell’aria, dell’acqua e del suo mare.
Ma non solo di questo si tratta.
La città di Pirandello, può vantare, e da tempo, ben altro genere d’inquinamento: quello dell’informazione. Organi stampa che si prestano a fare da scendiletto al potentino di turno, certamente non mancano anche in altre città – seppur con i dovuti distinguo – ma la nostra di città, nel suo genere è veramente unica.
Tanto particolare, da poter vantare due sindaci per ogni conferenza stampa. L’uno, con il compito d’illustrare l’argomento del giorno, l’altro, con quello di rispondere ai cronisti presenti in sala.
Ovvio che a simili simposi la presenza di cronisti poco abituati a far da reggi microfono, risulti poco gradita. Un giornalista che pone una domanda, è potenzialmente un nemico da abbattere. Un pericoloso elemento che vuole turbare la serena atmosfera di questa miserabile cittaduzza, nella quale il quieto vivere l’ha fatto sempre da padrone.
Anni fa, si racconta che tale Malogioglio avesse avuto la malaugurata idea di fare un giornale dalle cui pagine poter denunciare fatte e malefatte di tanti notabili e politici agrigentini. Non contento di ciò, il Malogioglio prese l’abitudine di comiziare pubblicamente, iniziando i suoi discorsi così: “Agrigentini, popolo di pecore e di cornuti…”.
Quel “popolo di pecore e di cornuti”, voleva servire a spronare gli agrigentini, a far sì che si sottraessero al giogo dei potenti, che decidessero di dire basta. Così non fu. Il popolo di pecore e cornuti, battendo le mani al buon Turiddu – così si chiamava Malogioglio -, continuò a belare e a lisciarsi le corna.
Se un popolo si riconosce dalla sua storia, ben poco può meravigliarci quanto accaduto oggi, durante la proiezione di un video in ordine al funzionamento nuovo pennello a mare.
Superato il momento delle analisi papillo-gustative ad opera del consigliere Arnone, per dimostrare il buon funzionamento del pennello, si è addivenuti a più serie conclusioni e il Comune di Agrigento, tramite nota inviata a nome dell’intero Consiglio Comunale e del suo Presidente, dal consigliere comunale Giuseppe Arnone, portava a conoscenza degli organi stampa che la proiezione della documentazione video relativa al funzionamento del pennello a mare dei “Padri Vocazionisti” si sarebbe svolta presso la sala stampa della società Girgenti Acque, nella giornata di venerdì 13 p.v., alle ore 16,00.
Non mancava la suddetta nota di evidenziare come l’occasione servisse a coinvolgere nell’iniziativa – che è anche diretta a fornire una trasparente ed esauriente informazione – i rappresentanti dei mass media.
Purtroppo, l’autore della nota, non teneva conto del fatto che tra i giornalisti presenti potesse trovar posto un “non reggi microfono”, uno di quelli che rompono con le loro domande e che, forse perché non sopportano il puzzo dei piedi altrui, non vogliono saperne di far da scendiletto, neppure quando li si offende.
Elio Di Bella – questo il nome del giornalista -, lì per conto del Giornale di Sicilia, per poter porre le proprie domande in merito al funzionamento dei pennelli a mare, ha chiesto che potessero essere proiettate le immagini di un filmato che mostrava qualcosa di ben diverso da quello appena visto.
Al “ribelle” Di Bella, veniva impedito di poter mostrare il filmato e di poter porre le proprie domande.
Ad osteggiare Di Bella, non sono stati – come sarebbe stato plausibile pensare – i responsabili dell’azienda, ma quel consigliere comunale che, scrivendo a nome di tutto il Consiglio, chiedeva di coinvolgere nell’iniziativa i rappresentanti dei mass media in un’iniziativa diretta a fornire una trasparente ed esauriente informazione.
La “trasparente ed esauriente informazione”, cozzava evidentemente con le immagini che tutti avrebbero potuto vedere e la qualcosa, infastidiva chi, con le luride acque di San Leone riprese nel filmato, si era lasciato andare a fare gargarismi, scambiando forse i liquami resi sapidi dall’acqua di mare, per Tantum Verde o altro colluttorio.
Di fatto, grazie all’intervento di un consigliere che si arroga il diritto di parlare e scrivere a nome di tutto il Consiglio – presidente compreso – e di rispondere nella qualità di sindaco putativo, si è impedito ad un giornalista di svolgere la propria attività, che è anche un dovere nei riguardi di tutti i cittadini.
A coloro che sono rimasti impassibili dinanzi quanto accaduto, continuando a sorreggere il microfono quasi fosse il moccolo di una candela, sarebbe doveroso ricordare che la “Carta dei doveri del giornalista” recita testualmente:
“Il giornalista deve rispettare, coltivare e difendere il diritto all’informazione di tutti i cittadini; per questo ricerca e diffonde ogni notizia o informazione che ritenga di pubblico interesse, nel rispetto della verità e con la maggiore accuratezza possibile. Il giornalista ricerca e diffonde le notizie di pubblico interesse nonostante gli ostacoli che possono essere frapposti al suo lavoro e compie ogni sforzo per garantire al cittadino la conoscenza ed il controllo degli atti pubblici. La responsabilità del giornalista verso i cittadini prevale sempre nei confronti di qualsiasi altra. Il giornalista non può mai subordinarla ad interessi di altri e particolarmente a quelli dell’editore, del governo o di altri organismi dello Stato“.
Chi invece amministra questa città, dovrebbe ringraziare il “popolo” di malagiogliana memoria, che permette possano ancora accadere fatti del genere.
Ci spiace che tanti bravi consiglieri e il presidente del Consiglio, permettano a qualcuno di esprimersi in loro nome, per poi mettere in atto simili gesti di arroganza.
Affinchè l’informazione agrigentina possa essere tale e non vengano scambiati messaggi pubblicitari al posto di notizie, sarebbe opportuno che le organizzazioni di categoria manifestassero il loro disappunto per la maniera in cui vengono trattati gli operatori dell’informazione.
A quei giornalisti che permettono ad altri di essere trattati come fossero zerbini, possiamo solo augurare di continuare a riprendere le analisi papillo-gustative di un consigliere, nella speranza che un domani lo stesso non voglia imporle loro per certificare la qualità e la bontà dell’urina degli agrigentini.
Al Giornalista Di Bella, va la solidarietà di questo giornale, dell’editore e del Direttore Romeo, ma anche l’esortazione a non desistere e a continuare a scrivere su quanto accade ad Agrigento.
Il filmato che oggi non è stato possibile mostrare ai giornalisti, quando e se sarà nella nostra disponibilità, verrà pubblicato su questo sito.
Aveva ragione Malogioglio…
Gian J. Morici
E’ incredibile ,siamo alla frutta !!!!!
Grzie dell’ospitalita’
giuseppe
Esprimendo piena solidarietà al prof. Di Bella, al quale va tutta la stima per il coraggio di esprimere LIBERAMENTE E SENZA CONDIZIONAMENTI le notizie a 360°, devo purtroppo confermare che quanto accaduto non coglie di sorpresa quasi più nessuno. Il guaio di Agrigento non è tanto la presenza di tale Arnone (le cui “performances” rimarrebbero lettera morta insieme con lui, ma la presenza di quanti gli consentono per vigliaccheria, miseria umana accoppiata a qualche “lordura” da nascondere o affare da coltivare (che “il tale Arnone” sa usare molto bene), gli consentono di fare il buono ed il cattivo tempo. E’ davvero deprimente constatare che molte squallide figure, alcune addirittura ricoprenti cariche istituzionali, siano alla mercè di individui simili. Quale futuro potrà mai avere Agrigento con questi presupposti? E gli agrigentini vogliono davvero, e non solo per provocazione, consolidare a pieno titolo le qualifiche di “pecore e cornuti” e continuare a sguazzare nella melma, o trovare un momento di “eroico furore” per riscattarsi?
“Giornalismo è diffondere ciò che qualcuno vuole che non si sappia, tutto il resto è propaganda” Horacio Verbitsky
Questa citazione campeggia come epigrafe sul blog di carlo Vulpio
http://carlovulpio.wordpress.com/
Hai ragione,Elio, a prendertela tanto.Alcuni si arrogano il diritto di fare e disfare ogni cosa a loro piacere,ma il guaio è di chi li lascia fare o per viltà o per tornaconto personale.Ed il popolo subisce
Non ero presente all’happening informativo sul pennello, ma questa faccenda mi fa pensare con ancor più convinzione che dietro il mare inquinato, anzi “sporco” in quel di San Leone vi sia qualcosa di torbido e scusate per la metafora. Il pennello è uno, ma per due schieramenti risulta integro o danneggiato! Mah!
Sul caso specifico dell’ennesimo “incidente” tra Arnone e Di Bella credo che il collega del Gds (Di Bella è ovvio) faccia bene a dimostrarsi giornalista non “scendiletto”, ma credo sia giusto rispettare i contesti in cui ci si muove. Se Elio avesse, giustamente, tanto interesse a mostrare le immagini in suo possesso, credo le possa fare vedere quando, come e dove vuole, non in un’occasione in cui sono altri a mostrare il loro materiale.
Rompere certi sistemi, specie nel giornalismo agrigentino è sacrosanto, ma i kamikaze non hanno mai cambiato la storia.
Grazie per lo spazio e complimenti per il taglio del sito.
Francesco Di Mare
Ho letto il commento del signor Francesco Di Mare, ma mi permetto di aggiungere che il problema vero non è tanto quello di far vedere quello che già tutti vedono con i propri occhi, quanto quello di adoperarsi per non fare passare come verità inconfutabile quello che solo pochi, accomunati da comuni interessi (politico, propagandistico e di facciata, e forse affaristico), vogliono far vedere. E infatti basta già osservare come ciò provochi le reazioni per mettere a tacere tutto, quando qualche voce (non certo di un kamikaze) non è per niente in sintonia con certi poteri forti.
Sono certo che Elio Di Bella renderà pubbliche le immagini in suo possesso e offro già da adesso la disponibilità di questo giornale a pubblicare il filmato.
La nota stampa con la quale si portava a conoscenza la stampa dell’incontro, riportava come a nome di tutto il Consiglio si chiedesse di coinvolgere i rappresentanti dei mass media in un’iniziativa diretta a fornire una trasparente ed esauriente informazione. Forse se Di Bella avesse saputo che si trattava di un autogestito, non sarebbe neppure andato.
E poi quale “trasperente ed esauriente” informazione si vuol fare, andando a chiedere all’oste se il vino è buono?
Noto purtroppo come un’iniziativa organizzata dal Comune (Consiglio, Presidente e Sindaco), nella circostanza sia diventata di Girgenti Acque e di Arnone.
Evidentemente tutti i consiglieri, il presidente e il sindaco, hanno rimesso il loro mandato nelle mani di uno solo.
Perchè allora non mandarli tutti a casa e pagare lo stipendio a un solo consigliere, con notevole risparmio per le casse comunali?
Che il sindaco fosse stato sostituito, lo avevamo notato nel corso delle conferenze stampa, ma che si sia sostituito tutto il Consiglio comunale e l’Amministrazione attiva, lo apprendiamo solo adesso.
Quando è avvenuto il golpe?
Se il Comune avesse voluto far chiarezza, non doveva prestarsi a fare una conferenza stampa nel corso della quale quanto affermato dall’azienda non poteva essere smentito dai giornalisti presenti.
Arnone, a quale titolo ha fatto “SUA” una conferenza stampa del Comune indetta per fornire una trasparente ed esauriente informazione?
Credo che Girgenti Acque non abbia bisogno di portavoce in Comune, nè sponsorizzazioni da parte delle istituzioni.
Sarebbe bene che venisse fatta chiarezza su quanto accaduto e che anche gli altri consiglieri comunali si pronunciassero in merito.
Fermo restando, che lo scrivente non ha difficoltà alcuna a proporre e/o accettare il governo della città da parte del solo Arnone, a condizione che tutti gli altri abbiano l’onestà di lasciare le poltrone e tornarsene a casa propria, facendo risparmiare soldi agli agrigentini.
Con stima
Gian J. Morici
Ogni comunità ha il governo che merita !!!!
Il golpe?
Forse quando Zambuto da traditore come lo defeniva Arnone diventa alleato dello stesso?
Arnone ha fin troppi alleati(???) o hanno tutti paura di lui????
Tutti a casa……cambiamo la COSTITUZIONE ITALIANA per Arnone e company e rispolveriamo la figura del potestà, almeno forse avremmo risparmiato soldi.
Alle voci libere(???) del giornalismo agrigentino, risvegliatevi dal lungo torpore…..altrimenti cambiate mestiere!!!
Vi sono già troppi giornalai al soldo dei politici e dei sindacati.
Siamo seri, che c’entra Arnone in tutto questo?
Arnone fa solo quello che permette chi oggi è diventato il miglior sindaco che Agrigento abbia mai avuto, mentre ieri era definito da arnone come TRADITORE, PUPO, etc.
Marco, ma che cazzo fai? Ti decidi a fare il sindaco?
Se proprio non ne hai voglia, sii gentile ed onesto, DIMETTITI!
Non ti abbiamo votato per elegere Arnone a sindaco, lo avremmo fatto quando era lui candidato.
Esprimo tutta la mia solidarietà al giornalista Elio di Bella. Di giornalisti come lui la città ne ha oggi un grandissimo bisogno.
Contro tutti i tipi di bavagli!