A scriverne, almeno questa volta, non siamo noi, che spesso veniamo tacciati di essere antisindacalisti e chissà cos’altro. Dopo l’articolo pubblicato dal quotidiano “la Repubblica”, è il turno dell’ Osservatorio Sicilia, di fare barba capelli e shampoo ai sindacati e ai sigg. politici, che ancora prendono per i fondelli anche il Padreterno:
“Ma anche le veglie da loro organizzate vanno … deserte. I sindacati in Italia ormai da tempo sono diventati veri e propri centri politici e società economiche. I loro interessi, specie con i CAF e la formazione professionale, non disdegnando anche banche e assicurazioni, appaiono lontani anni luci dal loro vero “topic”.
La dottrina del Labor Union americana è entrata prepotentemente negli appari delle molteplici ed inutili sigle sindacali italiane. Ma quantomeno le Labor Union americane hanno potere e si fanno ascoltare dalla politica. Qui invece non è difficile vedere un sindacalista che si schiera con la destra o con la sinistra per uno scranno al parlamento nazionale o regionale.
La questione dei precari , ovviamente siciliani, ha clamorosamente certificato l’inutilità delle organizzazioni sindacali se è vero, come riporta Repubblica, che CGIL, CISL e UIL hanno organizzato ad Agrigento una veglia di preghiera (sic) e protesta davanti al Santuario di San Calogero a cui si chiedeva di abolire “il precariato” in Sicilia.
Veglia di preghiera, alla quale non hanno fatto mancare la loro presenza due sindaci, Marco Zambuto, sindaco di Agrigento, Michele Termini, primo cittadino di Campobello di Mazara, e che è stata disertata dai precari che non credono più non solo ai sindacati, ma nemmeno alla politica ed ai miracoli dei santi …
Questa veglia politico-sindacale ricorda molto la danza della pioggia degli indigeni americani.
Certo è che è deprimente che i sindacati e i politici vadano a genuflettersi davanti al Santo Patrono per cercare di risolvere i problemi.”
Siamo alle solite Sig. Morici, non riusciamo a capire questa sua continua campagna di diffamazione e di ridicolazione del sindacato agrigentino, la smetta perchè tutto ciò non fà più notizia.
Il sindacato ad Agrigento è forte, presente,compatto e continuerà come sempre ad anteporre le esigenze dei lavoratori e delle fasce deboli.
Saluti
Visto la nutrita presenza di precari, sarebbe opportuno da parte dei sindacati fare il mea culpa sulla loro decennale latitanza, avendo considerato la nostra categoria al pari di lavoratori di serie B.
Vergogna!
Erano in 20, sono rimasti in 3, a questi sindacalai che rappresentano se stessi, non rimane altro che la danza della pioggia!!!