Sarà anche perché oggi giocava alle 16.00 la nazionale, o più per semplice sopraggiunta stanchezza con annesso languorino allo stomaco che, vista l’assenza degli onorevoli, molti simpatizzanti intorno alle 12.30, hanno iniziato ad abbandonare la sala.
Il consigliere Hamel, in scaletta a chiusura degli interventi, decide di rompere gli indugi e, forse per timore di dover parlare in ultimo ad una sala vuota, prende la parola.
Un intervento ad onor del vero piuttosto scontato, che è sembrato ricalcare il programma nazionale, senza aggiungere molto altro a livello locale, rendendo certamente meritevole di maggiore attenzione il suo intervento.
Un veloce riferimento al ragazzo suicidatosi qualche giorno addietro, prendendo lo
spunto per sottolineare il malessere di tanti giovani che vivono in questa nostra misera provincia, privati di ogni aspettativa e insoddisfatti dello stato attuale delle cose.
Sarà stato a causa del nervosismo nel vedere la gente andar via, ma da un consigliere navigato ed attento come Hamel, ci si sarebbe aspettato qualcosa in più-.
I veri leader della giornata, sono sembrati essere i componenti dell’esecutivo.
Primo tra tutti, il Presidente del Consiglio comunale (nonchè ex-sindaco) di Menfi Nino Buscemi, che ha aperto gli interventi.
Discorso condiviso dalla platea, che non ha mancato di manifestare il proprio apprezzamento, tanto in sala con gli applausi, quanto successivamente in incontri personali.
A seguire, il Consigliere comunale di Aragona, Alfonso Galluzzo e l’Avvocato agrigentino Ausilia Eccelso, alla quale, vista la decisione di Hamel di anticipare il proprio intervento, è spettato chiudere gli interventi.
Interessante il suo discorso di chiusura, che ha spaziato dalla necessità di una maggiore coesione interna al partito, fino ad arrivare alla pesante critica nei riguardi di chi permette la devastazione del proprio territorio con discariche, rigassificatori, centrali nucleari, termovalorizzatori e abusivismi diffusi.
Speranza in un futuro migliore, ma anche necessità di maggiore programmazione e proposte alternative, è quanto emerso nel corso dei lavori.
Tra gli interventi degni di essere riportati dalla cronaca, quello di uno “stratosferico” Ignazio Messina, al quale non manca certamente la capacità di scaldare la platea, sollecitando l’attenzione di quanti presenti in sala.
Critiche ed esortazioni affinchè si lavori in maniera più sinergica, abbandonando la velleità di entrare in giunta, favorendo così chi vuol crearsi un alibi per poter scaricare le proprie responsabilità, sono state rivolte ai rappresentanti del Partito Democratico.
Emilio Messana , coordinatore provinciale del Partito Democratico di Agrigento, ha tenuto il suo discorso, forse anche in risposta ai solleciti ed alle critiche relative agli “inciuci” regionali del PD.
Un Messana ben diverso dal solito, che è apparso come l’ombra di sé stesso. Insicuro ed anche inconcludente.
Presente, l’onnipresente Arnone. Solita triste figura di chi appare ormai in ogni circostanza, pronto a prender parola o mettersi innanzi la prima telecamera che capita.
Finita forse anche per lui l’era del rampante avvocato ambientalista che riusciva a mietere consensi ed infervorare le platee.
Un intervento, il suo, totalmente superfluo.
Un po’ come accaduto giorni fa alla presentazione del libro di Genchi, quando un monologo arnoniano durato parecchi minuti, e che ha infastidito parte dei presenti., ha indotto l’autore del libro a far ridere tutti con la fatidica frase: ‘Mi avevano riferito che saresti stato alla presentazione dell’altro libro, garantendo comunque saresti stato presente anche qui. Non sapevo avessi il dono dell’ubiquità…Ma dimmi…il meglio è quello che hai dato lì o quello che stai dando qui?’
Considerato che successivamente ed in riferimento a quella circostanza, Arnone dichiarò di essere stato invitato al dibattito dallo stesso Genchi, “simpaticamente preoccupato” che non fosse presente all’evento, c’è da chiedersi chi, in questa circostanza, si sarebbe “simpaticamente preoccupato” se Arnone avesse disertato il Congresso.
Toni bassi dunque, per un Congresso che poteva certamente risultare più interessante, ma che ha comunque consentito di creare le basi per la crescita di IDV nella provincia di Agrigento, con una squadra, che, se affiatata e collegata ai vertici, potrebbe realizzare dei risultati considerevoli.
Un Congresso dai toni così bassi e con un’elezione del Coordinatore provinciale tanto silente da non esser votata neppure per acclamazione, da indurre in ultimo un tesserato proveniente da un’altra provincia, che aveva assistito sin dall’inizio ai lavori, a chiedere: “sì…ma alla fine chi è il coordinatore?”
A proposito, nuovo Coordinatore provinciale di IDV, è stato nominato il Consigliere Nello Hamel.
Siamo certi che, a differenza di quanto visto durante i lavori del Congresso, Nello Hamel, coadiuvato da un Esecutivo che semmbra avere le carte in regola per lavorare con impegno e perizia, saprà motivare e far avvicinare nuovi simpatizzanti, facendo crescere il partito di Di Pietro in provincia di Agrigento.
Gian J. Morici