Ringraziamo sentitamente Carlo IX di Francia che ufficializzò il 1° maggio nel 1561, quando ne ricevette uno stelo come portafortuna. Ringraziamo il Giappone dove questo delizioso fiore a campanella nacque per giungere in Europa nel Medio Evo.
Il 1° maggio è da antichi tempi il giorno in cui si festeggia il passaggio dal buio alla luce, il cambio di stagione, basta ricordare le antiche storie celtiche.
Giù le mani dal mughetto! Se abbinato alla festa del lavoro, il romantico fiorellino rischia di scomparire. In Francia i sindacati girovagano in ordine sparso ed i lavoratori hanno il morale basso. In Italia la crescita della disoccupazione registrata a marzo, abbinata al Jobs act `fa pensare che la prossima mossa di Renzi sarà l’abolizione del 1° maggio.
Quindi diamo ai celti quel che è dei celti, tanto i manifestanti che nel 1976 misero all’occhiello le bianche campanelle ci perdoneranno perché quando sostituirono il triangolo che rappresentava la divisione della giornata in parti uguali: lavoro, riposo e svago non potevano immaginare il seguito della storia.
Riprendiamoci il mughetto e speriamo che porti fortuna per davvero!
L.P.