Di quanto importante fosse la mafia canadese, ne avevamo già scritto analizzando l’attacco alla ‘Sesta Famiglia’, ipotizzando una possibile guerra di mafia che c’interesserebbe più da vicino, guardando anche alla ‘Quinta mafia’.
Nata come una costola delle due famiglie newyorkesi (Bonanno-Gambino), la ‘Sesta Famiglia’ divenne ben presto la padrona assoluta dei traffici di droga, pronta ad entrare nel mondo della grande imprenditoria internazionale (è risaputo che avevano interessi alla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina e altre grandi opere infrastrutturali in altre nazioni).
La caduta degli dei, falcidiati dal piombo e dagli arresti, aveva messo in discussione il potere dei Rizzuto. Le ‘ndrine calabresi, e forse le stesse famiglie newyorkesi, avevano decretato la scomparsa di uno dei clan più potenti al mondo.
Il “peso” delle famiglie canadesi, era già noto, fin da quando Giuseppe Settecasi, rappresentante provinciale delle famiglie di mafia di Agrigento, incontrò i massimi vertici delle famiglie americane per scongiurare la guerra di mafia tra i Corleonesi di Totò Riina e la vecchia guardia palermitana. Un tentativo fallito, nonostante la mediazione di un patriarca che, seppur indicato come rappresentante provinciale, in molti ritengono avesse occupato in precedenza un ruolo di maggiore responsabilità.
Lo stesso Giuseppe Settecasi, mediò – questa volta riuscendoci – il conflitto tra i Rizzuto e il calabrese Paul Violi, uomo vicino a Vic Cotroni. Solo dopo l’arresto di Cotroni, i Rizzuto riaprirono la guerra contro Violi, fin quando lo stesso Violi non venne ucciso.
La notizia, se tale si può definire, è quella che la magistratura italiana avrebbe scoperto il nuovo volto della mafia a Toronto. Sette famiglie di mafia, che controllerebbero non solo il territorio, ma anche i vasti traffici di droga.
I clan canadesi, sono saliti “al tetto del mondo criminale” – riporta la stampa americana, facendo riferimento alle dichiarazioni dei pm italiani – , diventando padroni del narcotraffico mondiale, gestendo un “flusso continuo di cocaina” dall’Argentina.
Una conclusione alla quale eravamo già arrivati con l’articolo del 2010 sulla ‘Sesta Famiglia’ nel quale precisavamo come una volta il mercato più ricco era quello dell’eroina ed era nelle mai di Cosa Nostra, mentre oggi è la Cocaina la merce più richiesta, e questa viene gestita nella stragrande maggioranza dalle ‘ndrine calabresi. Nulla dunque di così sconvolgente.
“Nella città di Toronto esistevano sette famiglie criminali i cui membri erano per lo più di origine calabrese”, dice relazione dei pubblici ministeri “, un documento simile a un affidavit utilizzata dalle autorità per autorizzare mandati d’arresto, che è stato tradotto da Italiano dal National Post. Nessuna delle accuse nella relazione sono stati testati in tribunale.
Secondo quanto riportato dalla stampa canadese che cita come fonte i magistrati italiani, “ognuna di queste sette famiglie in Canada sarebbe attiva nel traffico di droga, estorsioni, solo tra i membri della comunità italiana, gioco d’azzardo e commercializzazione di materiale contraffatto. I clan, apparterrebbero prevalentemente alla ‘ndrangheta e a capo delle singole famiglie di Toronto – secondo le autorità italiane – ci sarebbero: Vincenzo Tavernese, 44 anni, di Thornhill, Cosimo Figliomeni, 45 anni, di Vaughan, Antonio Coluccio, 40 anni, di Richmond Hill, Cosimo Commisso, di Toronto; Angelino Figliomeni, 47 anni, di Woodbridge, Vincenzo “Jimmy” DeMaria, 56 anni, di Mississauga, e Domenico Ruso, 65 anni, di Brampton.
Secondo quanto emerso dalle indagini italiane, la ‘Ndrangheta avrebbe eclissato Sicilia Cosa Nostra. Un dato evidenziato nella relazione di 2656 pagine procuratori firmata da sei magistrati di Reggio Calabria.
A mantenere i contatti tra le ndrine italiane e quelle calabresi, sarebbe Carmine Verduci, 53 anni, di Woodbridge, Ontario.
Proprio la sua presenza ad una riunione delle ndrine calabresi, il 12 febbraio 2008, avrebbe insospettito gli investigatori attirando l’attenzione sui rapporti Italia-Canada.
Nel rapporto degli inquirenti italiani, si fa anche cenno ai due centri di potere mafioso: Toronto e Montreal, con la ‘ndrangheta prevalente a Toronto e Costa Nostra a Montreal.
Un rapporto dettagliato che ben descrive l’organizzazione criminale denominata ‘Ndrangheta, ma che sembra sottovalutare almeno tre aspetti che ci inducono ad essere più prudenti nel porli al “al tetto del mondo criminale”.
Il rapporto non tiene infatti conto di come il traffico di droga a livello mondiale ancora oggi sia nelle mani di una delle più potenti – quanto sconosciute – mafie: la mafia cinese.
Come se ciò non bastasse, a breve dovrebbe lasciare il carcere Vito Rizzuto, e tutto lascia presagire un ritorno a Montreal nell’intento di vendicare i propri familiari uccisi e riprendere il comando della criminalità organizzata di quella parte del Canada. Ma v’è di più. Secondo quanto appreso dalla polizia canadese, il capo della Sesta Famiglia mirerebbe non solo al controllo della mafia canadese, ma al dominio mondiale. E questo, può voler dire una sola cosa: Cocaina!
Una terza ipotesi, che potrebbe evitare spargimenti di sangue imponendo una pax mafiosa, sarebbe quella del consolidarsi anche oltreoceano della ‘Quinta Mafia’.
Un esperimento che in Italia, pare stia dando i propri frutti…
Gian J. Morici
Sempre interessanti i tuoi articoli, complimenti