L’argomento che stiamo trattando è serissimo: l’esercizio della funzione di Presidente della Cassazione, da parte di un giornalista.
La persona a cui facciamo riferimento meriterebbe le miniere della Siberia, altro che disquisire della qualità delle acque del mare di San Leone.
In merito ai recenti casi d’inquinamento marino, è da registrare l’intervento di un noto giornalista, che nell’elencare giustamente, e ripetiamo giustamente, alcune cause del fenomeno, quali l’inciviltà dei nostri concittadini, scrive una serie di strafalcioni degni del nobel per “Il miglior compendio di castronerie del 2010”.
Esperto ormai di politiche ambientali, scrive” vi è un nuovo grande pennello che secondo le Autorità ed in primo luogo la Capitaneria di Porto è integro e funziona bene, scaricando quindi in modo non inquinante, come prescrivono le leggi. Si è anche ottenuto che Girgenti Acque rendesse funzionante l’impianto depurativo di primo livello, a monte del pennello a mare, ossia gli impianti di “rotostacciatura” ed altro che filtrano l’acqua lurida prima di scaricarla, impedendo ai corpi solidi di finire in mare“.A nostro modesto avviso – che della Corte di Cassazione e del Ministero per l’Ambiente, non siam degni di fare neppure gli uscieri – quanto sopra indicato, non risponde al trattamento che ricevono i reflui urbani della città di Agrigento.
Orbene, non serve chissà quale conoscenza della materia, per comprendere che l’impedire ai corpi solidi di finire in mare, non equivale a scaricare in modo non inquinante, ma il meglio di sé, lo dà nell’affrontare gli aspetti giuridici e legislativi della questione, che da soli gli meriterebbero una laurea honoris causa in giurisprudenza, una nomina da parte del Csm come Presidente di Corte di Cassazione o la carica di Ministro per l’Ambiente.
A parere del Presidente della Suprema Corte, è sufficiente infatti che secondo le Autorità ed in primo luogo la Capitaneria di Porto, il pennello sia integro e funzioni bene, perché lo scarico di acque fognarie in mare risponda a quanto prescritto dalla vigente normativa.
Esaurito il repertorio di contumelie contro porci, porcelloni e porcellini, il Presidente della Suprema Corte, fa presente come “c’è la determinazione del Sindaco Zambuto, ci sono le denunzie e l’ira di Girgenti Acque (ingiustamente additata quale inquinatrice, nonostante il lavoro quotidianamente effettuato e i soldi spesi) e non ultima la visibile incazzatura di qualche ambientalista.
Questi porcelloni, stavolta, più che continuare il loro ingrasso con i conseguenti scarichi, rischiano seriamente di finire in… salsiccia.”
Orbene, desiderosi di far chiarezza sulla vicenda, nel condividere l’opinione secondo la quale una delle cause d’inquinamento del nostro mare è l’inciviltà dei nostri stessi concittadini, vogliamo precisare che la “soluzione dei pennelli a mare”, non risponde a quanto previsto dalla legge.
Se giudichiamo infatti positivamente i recentissimi interventi realizzati da Girgenti Acque, non possiamo fare a meno di ricordare che lo scarico delle acque reflue urbane, nel recepire la direttiva 91/271/CEE e direttiva 91/676/CEE, è regolamentato dal Decreto Legislativo del Governo n° 152 del 11/05/1999.Ebbene, sarebbe stato sufficiente al nostro Presidente ad Honorem, leggere il decreto di cui sopra, per scoprire come da decenni, e ancor oggi, gli agrigentini smaltiscono illegalmente i loro reflui urbani.
Affinchè il nostro Presidente si renda conto di quanto poco vale una laurea honoris causa dovendo entrare poi nel merito delle cose, nel consigliargli di farsele meglio spiegare da noti cassazionisti che certamente potranno e vorranno collaborare, illustrandogli la differenza che passa tra un depuratore ed un “pennello”.
Certi Presidenti asinelli, in compagnia dei “porcellini” rischiano seriamente di finire in… mortadella, che anticamente era fatta con le carni di entrambe le specie.