PALERMO, 19/06/2025.“Strategica ma con le armi spuntate, che la Regione non intende affilare. E questo è inaccettabile perché con personale numericamente congruo e supporto adeguato sarebbe uno strumento eccezionale per contrastare i fenomeni corruttivi nella gestione degli appalti che con intollerabile frequenza registriamo in Sicilia”.
Lo afferma il deputato regionale M5S Adriano Varrica all’indomani della risposta in aula che l’assessore Dagnino ha dato alla sua interrogazione sulla Centrale unica di committenza, la struttura che gestisce gli appalti per gli acquisti di beni e servizi della Regione Siciliana con importi per centinaia di milioni di euro.
“L’Assessore ha ammesso – dice Varrica – che la CUC calabrese, di una regione cioè che ha quasi un terzo della popolazione siciliana, può contare su ben 45 dipendenti contro i soli 10 della nostra CUC. A nulla o quasi, finora, è servita la relazione dell’Autorità Nazionale Anticorruzione che ha chiesto alla Sicilia di potenziare la CUC per centralizzare la stragrande maggioranza delle gare per gli acquisti dell’amministrazione regionale, rendendo così molto più difficili le manovre losche che possono più facilmente attecchire qualora a coordinare gli appalti, come spesso accade, siano le singole ASP e non la Centrale unica, per fare un esempio nel campo della sanità”.
“E dire – racconta Varrica – che in occasione del recepimento dinamico del Codice degli Appalti nazionale, è stata approvata una nostra norma che fornisce lo strumento al Governo regionale per potenziare questa struttura, cosa che poi non è avvenuta, anche perché eventuali trasferimenti di personale da altri dipartimenti prevedevano, e prevedono ancora, il nulla osta del dipartimento d’origine che quasi mai lo concede. Dati alla mano, a Schifani, più della CUC, sembra stare a cuore più l’Ufficio del suo Cerimoniale che è stato recentemente potenziato e per il quale il centrodestra in ARS ha approvato specifiche norme a colpi di maggioranza”.