di Simona Mazza
Ennesimo buco nell’acqua sulla vicenda Emanuela Orlandi.
Dopo due giorni di perizie effettuate tra il 27 ed il 28 luglio, la Sala Stampa della Santa Sede ha comunicato che “alle ore 12.30 si sono concluse le operazioni al Campo Santo Teutonico nell’ambito delle incombenze istruttorie del caso Orlandi”. “Il prof. Giovanni Arcudi coadiuvato dal suo staff – alla presenza del perito di fiducia nominato dalla Famiglia Orlandi – ha completato l’analisi morfologica dei reperti ritrovati negli ossari (diverse centinaia di strutture ossee parzialmente integre e migliaia di frammenti)”.
Viene dichiarato quindi che “nel corso degli accertamenti di antropologia forense, il Prof. Arcudi non ha riscontrato alcuna struttura ossea che risalga ad epoca successiva alla fine del 1800.
Insomma, le ossa rinvenute presso il Cimitero Teutonico non possono risalire ad un periodo posteriore a 1800.
Di conseguenza, non vi è la possibilità che vi possano essere gli eventuali resti (allo stato dei fatti Emanuela potrebbe essere viva), di Emanuela Orlandi.
Eppure quando si parla di Emanuela, da sempre sbucano fuori un nugolo di soggetti che catalizzano l’attenzione di una sempre più smaniosa stampa e relativa opinione pubblica.
Tra mitomani, veggenti, rei confessi e pentiti evergreen, appare il solito Ali Agca, sempre pronto a raccontare qualche nuovo discutibile segreto.
Riesumato dalla stampa a caccia di scoop sul caso Orlandi, il suo nome fa ancora lustro, non fosse altro che per il suo ruolo da protagonista nell’attentato a Papa Giovanni Paolo II.
In molti dubitano, da molti è stato screditato, ciononostante quando si parla di Emanuela Orlandi, fa comodo sfoggiare Ali Agca.
Oggi vorrei portare all’attenzione dei lettori la mia esperienza personale con il soggetto in questione, con la volontà di suscitare quanto meno una riflessione sul nesso causa/effetto, spazio/temporale delle sue esternazioni.
Il 20/01/2015, contattato da me per una eventuale intervista e per la realizzazione di un libro sui famosi segreti del Turco, inizia una lunga corrispondenza epistolare fra me ed Ali Agca, attraverso il suo legale Moustafa Demirbag, finalizzata alla pubblicazione di un libro documentario.
Ed è il legale di Ali Agca che mi risponde dichiarandomi la disponibilità del suo assistito a scrivere con me un libro, purché sia disposta a recarmi a İstanbul e a condizione che io garantisca dove e quando sarà pubblicato il libro.
Segue immediatamente una seconda mail, con la quale l’avvocato di Agca, nel comunicarmi che il suo assistito ha deciso di non rilasciare intervista a nessuno, conferma comunque l’interesse per la pubblicazione di un libro biografico, anticipando la disponibilità a parlare anche del caso di Emanuela Orlandi, della pista bulgara…. etc. Ma non solo di questo tratta lo scritto dell’avvocato Moustafa Demirbag, il quale vuol sapere (così com’è giusto) chi e’ editore, quante copie verranno stampate della prima edizione, la divisione dei proventi e… quanto saremo disposti a pagare in anticipo. Avete letto bene, oltre un’ipotetica divisione dei proventi del libro al 50 per cento con Ali Agca, lo stesso chiede quanto saremmo disposti a versargli in anticipo.
Lo stesso giorno, il 21/01/2015 il legale scrive nuovamente inoltrandomi la risposta di Ali Agca rispetto le mie perplessità in merito alla sua credibilità, evidenziando come i dubbi in merito la sua attendibilità nascano dal fatto che nei decenni precedenti ha dovuto mentire stando dentro i piani elaborati dai servizi segreti internazionali. Questa volta, invece, è deciso a scrivere un libro documentario in grado di dimostrare la veridicità delle affermazioni, con le prove in suo possesso che finalmente ha deciso di rivelare. Il libro deve essere realizzato partendo principalmente dalle risposte agli interrogativi seguenti…
DOMANDA 1. Chi e perché hanno scelto il Papa polacco?
Domanda 2. Chi ha deciso ed organizzato il complotto internazionale chiamato LA PİSTA BULGARA ? La CİA come ha fatto credere al Papa polacco che dietro l’attentato al Papa c’era il CREMLİNO?
Domanda 3. EMANUELA ORLANDİ da chi e perché fu rapita e perché non viene liberata ancora? Quale grande mistero-segreto inconfessabile c’e’ dietro il caso Emanuela Orlandi?
Domanda 4. La CİA ha rapito uno dei capi del KGB per fargli confessare che dietro l’attentato al Papa c’era il CREMLİNO, eppure questo fatto fu ignorato dalla stampa mondiale… perché?
Domanda 5. İo Ali Agca, come e perché sono venuto in Vaticano proprio il 27 dicembre 2014?
Oltre questi interrogativi Agca dichiara la sua disponibilità a parlare anche di altri argomenti. Qualche complimento riguardo il mio aspetto estetico e il mio coraggio, precedono la rassicurazione che la CIA non potrà farci nulla e che resterà in attesa della proposta dell’editore de İL MOLO, per decidere insieme sul da farsi.
Un nulla di fatto, prima di passare al secondo step. Questa volta vengo contattata io dal legale.
3 ottobre 2017
“Gentile Simona Mazza. Dopo aver visto il rumore sul libro GLİ İMPOSTORİ di Emiliano Fittipaldi sul caso EMANUELA ORLANDİ, abbiamo ricordato la tua proposta di scrivere un libro con ALİ AGCA. bene possiamo scrivere un libro documentario di 70-80 pagine per mettere parola definitiva sul caso Emanuela Orlandi. Aspettiamo la tua risposta. Cordiali saluti.”
Per capire pienamente il caso Emanuela Orlandi, afferma il suo legale, occorre analizzare le condizioni storiche di quel tempo. Prima di tutto dovrei raccogliere un po’ di dati e documenti in ordine…
1- Cooperazione speciale tra il Vaticano e il governo americano, incontri privati tra il generale Vernon Walters, il capo della CIA William Casey e il Papa polacco, l’incontro storico tra il Papa e il presidente Reagan nel giugno 1982 in Vaticano. Tutto questo, spiegato in parte nel libro “THE HOLY ALLIANCE” di Carl Bernstein.
2- Uno dei piu grandi progetti di mass media della guerra fredda “LA PİSTA BULGARA” prima Claire Sterling su “READER’S DIGEST” la più diffusa rivista del mondo rilancia La Pista Bulgara nel Settembre 1982, e poi nell’ottobre 1982, la più importante rete televisiva americana, la NBC rilancia La Pista Bulgaro-Sovietica con il documentario televisivo “The man who shot the Pope.”
3- Qualche potere (non meglio specificato) stando al legale, aveva promesso al suo assistito la liberazione entro l’estate 1983. Nell’ottobre 1982 c’era stato un incontro speciale tra il Papa e il presidente Pertini in Adamello. Nell’agosto 1982 GABRİELLA TREVİSİN e PAOLO FARSETTİ erano stati mandati da qualche potere (?) in Bulgaria con qualche promessa, in un viaggio trappola.
La mail prosegue con il racconto di come nel novembre 1982 viene arrestato ANTONOV ed emessi mandati di arresto per diplomatici bulgari, ai quali nel mese successivo fa seguito il congelamento dei rapporti diplomatici tra İtalia e Bulgaria. In un balletto di date si fa riferimento al 4 gennaio 1983 quando qualche potere (?) avrebbe indagato tra le figlie di tre dipendenti del pontefice… la figlia del capo gendarmeria Camillo Cibin… la figlia del maggiordomo Angelo Gugel… e la figlia dell’uomo dei servizi vaticani Ercole Orlandi… Cosi la scelta cadeva su Emanuela Orlandi, la quale nel marzo 1983 era diventata cittadina vaticana… Nell’aprile 1983 Emanuela Orlandi e Mirella Gregori – continuava l’avvocato – vennero portate in una udienza speciale papale in Vaticano, la cui foto fu pubblicata nell’agosto 1983 su İL MESSAGGERO di Roma. Il 7 maggio, la “scomparsa pilotata” di Mirella Gregori, per arrivare al 22 giugno, con la “scomparsa pilotata” di Emanuela Orlandi.
Un insieme di spunti sui quali avrei dovuto lavorare raccogliendo documenti per scrivere un libro romanzo-documentario di 80-90 pagine insieme con Ali Agca che avrei dovuto incontrare ad İstanbul nel mese novembre.
Ore dopo un’altra mail: “İl discorso continua… İl giudice Martella va in America nell’ottobre 1982…. E il 25 novembre 1982 viene arrestato il bulgaro Antonov… 27 novembre 1982 il Papa polacco proclama “L’ANNO SANTO DELLA REDENZİONE.” dicembre 1982- Henry Kissinger in una intervista televisiva alla CNN dichiara “Ho delle prove documentali che l’attentato al Papa fu ordinato dal capo del Kremlino Yuri Andropov.” Dicembre 1982- ancora la CNN rivela che nel colloquio tra il Papa e George Schultz, il Papa avrebbe detto che dietro al suo attentato ci sarebbe il Kremlino… nulla è casuale ma tutto viene pianificato dalla CIA.
20 dicembre 1982- in una riunione speciale il parlamento italiano santifica “LA PİSTA BULGARA” come vuole l’America. Nel 1983 il presidente Ronald Reagan dichiara pubblicamente che se si arriva fino in fondo per scoprire l’attentato al Papa, questo potrebbe provocare LA TERZA GUERRA MONDİALE… Il tutto viene pilotato da una cupola mistico politico composta da certi elementi del Vaticano-America-Europa…. dopo il caso Emanuela Orlandi, loro mandano una lettera ad Ali Agca scrivendo…. “1-Gerusalem-Santa Anna-Maria-Emmanuel… 2- Nuova Gerusalem Vaticano-Via Santa Anna-Maria-Emanuela…” İl mistero Emanuela Orlandi è codificato in queste due frasi…. Via Santa Anna è la strada dove risiede la madre di Emanuela-MARİA… Può sembrare allucinante ma il misticismo religioso è cosi. 25 marzo 1984- in piazza San Pietro davanti un milione di persone il Papa polacco consacra il mondo, particolarmente la Russia, alla Madonna di FATİMA… come era richiesto dal SEGRETO Dİ FATİMA in cui era annunciato anche l’attentato al Papa del 13 maggio 1981. Un segreto che ha generato anche il caso EMANUELA… infine l’8 Luglio 1983 ALİ AGCA viene presentato alla stampa mondiale davanti la questura di Roma il giorno in cui TONİ NEGRİ usciva dal carcere essendo stato eletto deputato. Tutto questo non era una coincidenza ma un fatto pianificato… Nel 1987 viene proclamato “L’ANNO MARİANO. Il 13 ottobre 1987 il Papa doveva andare a FATİMA per rivelare İL TERZO SEGRETO di FATİMA… però le cose non vanno come il Vaticano vorrebbe… Fine febbraio 1987 il Vaticano insieme al giornale turco HÜRRİYET organizza la visita a Roma della madre di Ali Agca… un giornalista inventa la notizia che la madre di Ali Agca vorrebbe incontrare il Papa…
In una mail lunghissima mi informa che i giornalisti hanno chiesto al portavoce del Vaticano se un incontro fosse possibile, ottenendo in risposta la disponibilità del Papa a ricevere la madre Ali Agca. La nota prosegue con l’incontro in Vaticano tra il Papa e la famiglia di Ali Agca, il racconto di una conferenza stampa nel corso della quale la famiglia di Mirella e di Emanuela avrebbero offerto due miliardi di vecchie lire a chi avesse portato vive le due ragazze, e – tornando indietro nel tempo – all’incontro tra i genitori di Mirella e l’allora presidente Sandro Pertini, accompagnati da un avvocato che il difensore di Ali Agca definisce “in combutta con certi poteri occulti”. Lo scritto termina con l’invito a recarmi a İstanbul per dare la stesura finale al libro di 80-90 pagine che deve essere in edicola 14 gennaio 2018, il 50 compleanno di Emanuela e impegnarmi a trovare un editore che possa mettere in edicola il 14 gennaio 2018 almeno 50 mila 100 mila copie del libro da vendere a 7 euro.
Poi una lunga serie di missive dai contenuti tutti da verificare, dalle dichiarazioni della madre di Manuela che avrebbe visto un uomo in abiti clericali mentre parlava con il Pontefice nei suoi appartamenti, e che lo stesso uomo era in abiti borghesi con Emanuela quando la vide per l’ultima volta, per finire con l’accusa al Papa polacco di aver “messo il sigillo pontificale -cioè il segreto di Stato eterno -sul caso Emanuela Orlandi”.
Rispondo chiedendo come intendano strutturate il libro. Ancora una volta l’invito ad incontrare Agca a İstanbul e a trovare un editore che possa garantire la pubblicazione il 14 gennaio 2018. Anche questa volta la risposta contiene riferimenti a fatti accaduti – o presunti tali – negli anni ’80. “Da ricordare un dato di fatto molto importante… – scrive – il 21 agosto 1984 da Ancona, rapitori di Emanuela inviano un comunicato all’agenzia ANSA di milano e chiedono la firma di un accordo prima tra İtalia e Vaticano per il trasferimento di Ali Agca in un carcere Vaticano e successivamente il trasferimento di Ali Agca agli arresti domiciliari in Costa Rica o Panama…
23 Agosto-questa notizia viene pubblicata senza rilievo all’interno dei giornali italiani quando non esiste internet e quindi nessuno in Costa Rica conosce la notizia… eppure il giorno stesso,23 Agosto 1984, il presidente del Costa Rica Luis Alberto Monge, insieme al suo ministro deglie esteri e il ministro della giustizia organizzano una conferenza stampa internazionale per dichiarare che il governo del Costa Rica e’ disposto ad accogliere Ali Agca nel suo territorio a condizione che il Papa debba chiedere personalmente…. una cosa allucinante. Anche il dittatore del Panama Manuel Noriega aveva detto Sİ per accogliere Ali Agca, ma questo era rimasto un segreto. Nel novembre 1984 l’ambasciata del Costa Rica in İtalia dichiarava pubblicamente che il governo del Costa Rica era tuttora disposto ad ospitare Ali Agca… questa notizia fu pubblicata da İL MESSAGGERO di Roma…. Era la miserabile “Banda di Magliana” ad organizzare questi eventi internazionali incredibili allucinanti ? İnoltre il 21 ottobre 1984 un editoriale sulla prima pagina de “L’OSSERVATORE ROMANO” ha scritto ‘L’atto piu importante dell’ANNO SANTO DELLA REDENZİONE fu incontro storico tra il Papa e Ali Agca.’ Un’affermazione incredibile inaudita…
26 ottobre 1984- la PİSTA BULGARA viene inviata al giudizio ancora per ottenere la liberazione di Ali Agca che non fu liberato mediante scambio con EMANUELA…
28 ottobre 1984- il ministro degli esteri bulgaro MLADENOV accusa il governo italiano di “CALPESTAZİONE GROSSOLANA DEGLİ ACCORDİ STABİLİTİ… quali erano accordi ?
Scambi tra il bulgaro ANTONOV e cittadini italiani Paolo Farsetti e Gabriela Trevisin che erano stati liberati in cambio del proscioglimento e liberazione del bulgaro ANTONOV…. Questa e’ una storia allucinante e incredibile e non si capira’ mai se non sara’ letto alla luce del MİSTERO Dİ FATİMA e conseguente misticismo del Vaticano e la sua capacita di manovrare poteri mondiali dalla CIA alla GLADİO etc…”
Infine, dopo avere ricevuto la proposta editoriale che evidentemente non soddisfaceva le aspettative di Agca, a lavori conclusi e relativa lettura da parte del legale del turco dell’intero libro da me scritto, mi arriva la seguente risposta:
“Gentile signora Simona. Abbiamo letto il libro e abbiamo deciso che voi potete pubblicare il vostro libro come meglio credete. Signor Agca non avrà’nessuna parte in nessun progetto editoriale da ora in poi e non rilascera’ nessuna intervista per nessun motivo. Grazie. Cordiali saluti.”
Ai lettori lascio la facoltà di analizzare e sintetizzare, di ragionare e di porsi dei dubbi, soprattutto alla luce delle nostre missive, su quali possano essere i reali obiettivi di quest’uomo.
A noi non spetta il giudizio, ma quanto meno avremo, ci auguriamo, la libertà di poterci fare un’opinione.