“Di fronte al rapporto europeo sulla Salmonella, la nostra posizione è chiara: massima attenzione ai dati europei che non vanno sottovalutati, ma anche fermezza nel respingere allarmismi affrettati che rischiano di danneggiare una delle nostre eccellenze agroalimentari, fonte di orgoglio e di economia sana.
Prendiamo atto del rapporto, ma non possiamo accettare che si crei un nesso automatico, assolutamente discutibile con i nostri prodotti senza un esame approfondito. Sono infatti evidenti alcune anomalie che gettano un’ombra di dubbio sulla ricostruzione.
La prima è la gran parte dei casi è concentrata in un solo paese, l’Austria. Questo solleva seri interrogativi su dove sia realmente originato il problema, se nei nostri campi o piuttosto in fasi successive della filiera fuori dai nostri confini.
La seconda anomalia è ancora più lampante. Se ci fosse un’emergenza legata al consumo di pomodoro crudo, la Sicilia sarebbe il primo focolaio. Eppure, qui da noi, dove il pomodoro si mangia fresco ogni giorno, non si registra alcun picco anomalo di casi di salmonella. Questo semplice dato di fatto parla da solo e non può essere ignorato.
Per questo chiedo con forza al Governo nazionale e a quello regionale di attivarsi subito su due fronti, ciascuno per quanto è di sua competenza.
Primo: potenziare immediatamente i controlli sull’intera filiera, dalla raccolta alla grande distribuzione, con un focus specifico sui passaggi transfrontalieri. È lì che potrebbero nascondersi criticità che nulla hanno a che fare con la qualità intrinseca del nostro prodotto e con il lavoro dei nostri agricoltori.
Secondo: è urgente che Governo nazionale e Regione Siciliana predispongano misure di prevenzione concrete. Dobbiamo aiutare gli agricoltori a garantire la qualità dell’acqua irrigua. I cambiamenti climatici, con l’alternanza di siccità e alluvioni, rendono questa risorsa più vulnerabile a contaminazioni. Servono investimenti e strumenti per mitigare questi rischi.
La qualità del pomodoro siciliano non è in discussione. Chiediamo alle istituzioni di fare la loro parte per tutelare un prodotto che è un fiore all’occhiello di tutto il made in Italy alimentare e per sostenere concretamente i nostri produttori. La Sicilia non ha paura dei controlli, ma chiede equità e rigore.”
Lo dichiara Riccardo Gennuso, deputato regionale di Forza Italia