Palermo, 25 giugno 2025 – “La scelta del governo siciliano di procedere a 1.400 nuove assunzioni per gli uffici regionali non può che trovarci d’accordo, ma si rischia un pasticcio burocratico: il reclutamento va fatto alla luce del nuovo contratto e della nuova classificazione, senza escludere l’area delle elevate professionalità che altrimenti resterà una scatola vuota. E’ assolutamente necessario rivedere la dotazione organica per capire di cosa la macchina regionale ha veramente bisogno, sbloccando anche le progressioni”. Lo dicono Giuseppe Badagliacca, Angelo Lo Curto e Gaspare Di Pasquale del sindacato Siad-Csa-Cisal.
“Abbiamo infatti appreso dalla stampa – continuano i sindacalisti – che, a seguito di alcuni rilievi della Corte dei Conti, la giunta regionale ha modificato il Piao (Piano integrato di attività e organizzazioni) 2025/2027. Peccato che quel documento non fosse aggiornato con le novità introdotte dal nuovo contratto che ha cambiato l’ordinamento professionale rinominando tre aree (coadiutori, assistenti e funzionari) e introducendo la quarta, quella delle elevate professionalità, fondamentale per l’attuazione del Pnrr, per non parlare del progetto di riduzione delle strutture intermedie che dovrebbe entrare in vigore nel 2026”.
“In pratica – concludono i rappresentanti del Siad-Csa-Cisal – rischiamo di procedere con assunzioni che non rispondono alle reali esigenze dell’amministrazione e che, paradossalmente, bloccherebbero anche le progressioni interne. Per questo chiediamo al governatore Renato Schifani e all’assessore alla Funzione pubblica, Andrea Messina, di riaprire subito il confronto sindacale sul Piao per quantificare il numero di dipendenti da destinare all’area delle elevate professionalità, determinante per supportare correttamente i progetti Pnrr”.