Testo e foto di Diego Romeo
Sfuggite (ma non per disertare) allo sbarco dei Mille a Marsala 11 maggio 1860 tre donne in camicetta rossa si sono presentate l’altra sera al Teatro della Posta Vecchia imbracciando i testi di Gianni Nanfa. Aliene e posdatate nello spettacolo “Donne sull’urlo di una crisi di nervi” ? No, perché si sono fatte identificare come moderne femministe per via delle minigonne (Mary Quant 1963) che esibiscono sui corpi prosperosi e recitanti come si deve a un teatro brillante. Tre autentiche garibaldine che mettono al centro la verità soggettiva secondo i dettami dell’attuale femminismo dove l’annunciato “urlo” si confonde ma non si attenua col “baratro” di una crisi di nervi di almodovariana memoria. Corpi che rispondono alle persone- interpreti di Mary Cipolla ( complice di Nanfa per i testi), di Iaia Corcione e Tiziana Martilotti. Donne già abbondantemente “bazzicanti” cinema e teatro e che in Gianni Nanfa hanno trovato fucili e cartucce adeguate per smettere di sostenere il patriarcato e irrobustire (si spera senza strafare) una libertà femminile che finora ha fatto emergere una nuova miseria maschile consapevoli che le relazioni significative e trasformative sono quelle che mettono in crisi “uomini e donne”. E per uno spettacolo di sole donne non azzardiamo ad aggiungere altro riportando la nota di sala che è stata diffusa. In bocca al lupo a tutti. “Stavolta è un trio comico al femminile che, attraverso la satira e l’ironia ci porta a spasso tra i vizi e le virtù della nostra attuale società. Una società problematica e perennemente in crisi. Così le tre attrici: Mary Cipolla, Iaia Corcione e Tiziana Martilotti si chiedono, come già faceva una canzone dei primi del Novecento: Ma cos’è questa crisi? O meglio: perché non ne siamo più usciti? Nel cercare la risposta si esplorano fatti, luoghi e situazioni ormai emblematici della crisi “globale”che ci attraversa: il rapporto di coppia, la sanità, l’avvento dell’intelligenza artificiale, la nevrosi da stress, ecc.. L’”urlo” delle protagoniste quindi ci richiama all’ordine, è l’occasione per ridere e riflettere in un luogo che rende attivo e vivo lo spettatore come nessun altra arte dello spettacolo sa fare: Il Teatro. Le tre artiste hanno un complice sul palco: il maestro Nicola Vitale che con le sue sottolineature al pianoforte e la sua musica accompagna le battute e i tanti momenti canori in cui il trio fa sfoggio di bella voce e grazia di movimenti”.