Questa volta non si tratta dei PUC, i fantastici progetti utili alla collettività indetti dal Comune, né della Capitale della cultura delle lapazze, e neppure di quei crolli di palazzi di interesse storico durante i quali solo per miracolo non è avvenuta una strage.
No, le partite ad Agrigento si giocano a tutto campo e l’argomento del giorno, ma ce ne sarebbero così tanti da scrivere un’enciclopedia, è la delibera sui parcheggi ai privati, oggetto di non poche critiche – salvo che da parte di quelle testate i cui giornalisti o direttori sono in qualche modo legati al carro – che sembra dividere persino la maggioranza.
Tra i tanti interventi ne abbiamo scelto uno che ci è sembrata l’adeguata risposta a un sindaco che non risponde (così come non risponde sui PUC e sulle vie transennate da anni nonostante le ordinanze sindacali. Un omertoso silenzio…)
“Parcheggi in città: le domande a cui il Sindaco non ha (ancora) risposto”, è il titolo dell’articolo a firma di Carmelo Petrone pubblicato da “L’Amico del Popolo”, il settimanale cattolico agrigentino:
“In merito ai parcheggi a pagamento in città, scrivevamo sul numero 31/2023 del 22 ottobre del nostro settimanale che la notizia dell’approvazione da parte della giunta comunale di un progetto per la gestione dei parcheggi in città, con una società privata che adesso dovrà andare a gara d’appalto, ha suscitato un vivace dibattito nell’opinione pubblica agrigentina. Il progetto dovrebbe prevedere, in sintesi estrema, l’istituzione di nuovi stalli di sosta a pagamento, e zone a traffico limitato con varchi elettronici di controllo tra centro storico e San Leone oltre al recupero del parcheggio di Cugno Vela e la gestione del parcheggio pluripiano di via Empedocle.
Premesso che condividiamo l’esigenza di regolamentare la materia (anche, ma non solo, in vista dell’appuntamento di Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025 che vedrà in città la celebrazione di diversi eventi) e che non abbiamo nessuna preclusione per la gestione anche da parte di un privato del servizio la dove esso riesce a fare meglio del pubblico con efficacia, efficienza ed economicità e salvaguardi l’interesse della collettività, abbiamo posto delle domande al sindaco che ha accettato, volentieri, di rispondere, chiedendo, però, una settimana di tempo al fine, presumo, di recuperare la documentazione a supporto delle risposte.
La settimana che il sindaco ci aveva richiesto, è scaduta in tempo utile (due giorni prima) per la pubblicazione delle risposte sul numero 31/2023 del 22 ottobre.
Ma, “in zona cesarini” il dott. Miccichè ci ha chiesto un’altra settimana di “tempo supplementare” che ben volentieri gli abbiamo concesso con la precisazione che, nel mentre avremmo pubblicato le domande sul settimanale in attesa delle sue risposte. Ebbene le risposte non sono arrivate neanche la settimana successiva e neppure mentre scriviamo (4 novembre 2023)
Ecco di seguito le domande poste al sindaco di Agrigento, Francesco Miccichè:
1) – Signor sindaco, l’attuale situazione e gestione dei parcheggi a pagamento in città è conforme a quanto stabilisce il Codice della Strada (CdS)?
L’art. 7 comma 6 del CdS recita: “Le aree destinate al parcheggio devono essere ubicate fuori della carreggiata e comunque in modo che i veicoli parcheggiati non ostacolino lo scorrimento del traffico”.
- Lei ritiene che i parcheggi a pagamento che la sua amministrazione ha istituito e che comunque sono presenti in città rispettano l’articolo 7 del codice della strada?
2) Quanto ai proventi dei parcheggi a pagamento nell’art 7 comma 7 del CdS si legge: “I proventi dei parcheggi a pagamento, in quanto spettanti agli enti proprietari della strada, sono destinati alla installazione, costruzione e gestione di parcheggi in superficie, sopraelevati o sotterranei, e al loro miglioramento nonché’ a interventi per il finanziamento del trasporto pubblico locale e per migliorare la mobilita’ urbana”.
- Dottore Miccichè, la sua Amministrazione può, gentilmente, fornirci i dati relativi a quanto stabilisce l’articolo citato? Durante la sua sindacatura, o nell’ultimo anno contabile utile, a quanto ammonta l’introito dei proventi dei parcheggi a pagamento in città?
- Le risorse incassate sono state destinate a quanto prevede il Codice? Se si, quali azioni sono state intraprese secondo quanto stabilisce il Codice?
3) Nel progetto di affidamento del servizio ad una Società privata è stata prevista, ai sensi dell’articolo 7, comma 8 “una adeguata area destinata a parcheggio rispettivamente senza custodia o senza dispositivi di controllo di durata della sosta”? Se si, quale è il rapporto rispetto a quelli a pagamento?
L’articolo 7, comma 8 così recita: “Qualora il comune assuma l’esercizio diretto del parcheggio con custodia o lo dia in concessione ovvero disponga l’installazione dei dispositivi di controllo di durata della sosta di cui al comma 1, lettera f), su parte della stessa area o su altra parte nelle immediate vicinanze, deve riservare una adeguata area destinata a parcheggio rispettivamente senza custodia o senza dispositivi di controllo di durata della sosta”. Tale obbligo – si legge ancora – non sussiste per le zone definite a norma dell’art. 3 “area pedonale” e “zona a traffico limitato”, nonché’ per quelle definite “ A” dall’art. 2 del decreto del Ministro dei lavori pubblici 2 aprile 1968, n. 1444 , pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 97 del 16 aprile 1968, e in altre zone di particolare rilevanza urbanistica, opportunamente individuate e delimitate dalla giunta nelle quali sussistano esigenze e condizioni particolari di traffico”.
“Queste le domande al Sindaco. Scrivevamo, inoltre, sul n.31 che, se il Sindaco, per i compressibili impegni istituzionali, avesse bisogno di altro tempo, siamo disposti a concederlo; ci dispiacerebbe, però – per rispetto soprattutto ai nostri lettori, dover arrivare ai “calci di rigore” o non avere risposta, come è successo nel passato, in merito allo stemma cittadino, alle centraline della fibra, alla giungla dei fili volanti in via Garibaldi, alle soste del trasporto Urbano…
Chiedere è lecito, recita l’adagio, rispondere è cortesia e nel caso specifico, ci permettiamo di dire, è un diritto per i cittadini e un dovere per il sindaco”.
N.B: nella versione cartacea delle domande poste al sindaco, per mero errore materiale, pur mantenendo intatto il contenuto dell’articolo 7, c’è stata una non esatta citazione dei commi dell’articolo che qui abbiamo riportato correttamente”.
Nonostante in passato altri sindaci si siano rivolti alla Beata Vergine Maria e a San Calogero per chiedere il miracolo di proteggere Agrigento (dalla malapolitica?), e persino atei e agnostici abbiano iniziato a pregare tutti i Santi, pare che anche la Chiesa si sia stancata di chiedere la grazia e interviene chiedendo all’Amministrazione adeguate risposte.
Fin quando nei casi più gravi, come il crollo di edifici e le maledette buche stradali, non ci scappa il morto, occhio però non vede e cuore non duole…
Alla vicenda dei parcheggi, se ne potrebbe aggiungere un’altra che sembra altrettanto interessante.
È quella della sicurezza in alcune aree cittadine, come nel caso di San Leone e l’individuazione di interventi di sorveglianza tecnologica con l’approvazione del progetto denominato “SAN LEONE IN SICUREZZA”, che prevede l’installazione di nuove telecamere in un’area dove in alcuni punti sono già presenti.
Un progetto che in totale prevede una spesa di 249.208,90 euro.
Prescindendo dal fatto che con importi inferiori si sono coperti tutti gli ingressi di interi paesi di oltre 34.000 abitanti, e non soltanto i tre chilometri previsti da questo progetto, c’è da chiedersi quanto si sia consapevoli dell’assenza di telecamere in molte aree cittadine, tra le quali alcune centralissime e molto “calde” (non diciamo quali per evitare che i malfattori si sentano sempre più tranquilli), regno di spacciatori e piccoli criminali.
C’è stato un confronto tra Forze dell’Ordine per meglio valutare le zone totalmente scoperte e pianificare gli interventi?
Oppure, ancora una volta, taluni progetti vengono gestiti come se fossero finanziati direttamente dall’ente locale e non oggetto di decreto del Ministero dell’Interno in concerto con il Ministero dell’Economie e delle Finanze?
Un sindaco in zona Cesarini?
Purtroppo nonostante falli e fuorigioco, salvo qualche rara eccezione, gli arbitri non fischiano né tirano fuori il cartellino rosso.
Gian J. Morici