Disastro colposo. Questo il capo d’accusa ipotizzato dal sostituto procuratore della Repubblica titolare dell’inchiesta, Santo Fornasier, nell’ambito dell’inchiesta sul crollo avvenuto la notte del 25 aprile scorso.
A finire nel registro degli indagati, oltre al sindaco di Agrigento, altre sei persone, tecnici e funzionari del Comune che tra il 2008 e la metà del 2010 seguirono il progetto finanziato con i fondi della Protezione civile per mettere in sicurezza l’edificio di interesse storico che aveva già dato chiari segni di cedimento.
La notizia, che risalirebbe ad alcune settimane addietro ma è trapelata soltanto oggi, conferma i dubbi che fin dall’inizio avevamo manifestato in merito a possibili responsabilità da parte di chi aveva in quel momento il possesso materiale del bene (leggi l’articolo del 27 aprile).
gjm
E i tecnici? Chi stabilisce i lavori che vanno fatti e come sono stati fatti?
…..Disastro colposo. Questo il capo d’accusa ipotizzato dal sostituto procuratore della Repubblica….
Questo, per fatto dovuto …… al Sindaco, nella sua oggettiva qualità (qualcuno ricorda che Sodano, quale sindaco, fu accusato e condannato per la….. clorazione dell’acqua? Forse qualcuno pensa che …. l’aveva materialmente fatta lui ?)
A breve saranno resi noti i 6 (sei) tecnici e funzionari che con finanziamento pubblico acquisito avevano la responsabilità diretta della “messa in sicurezza” (e che… sicurezza !) del seicentesco immobile.
Questi sono tecnici ed esperti in amministrazione, per loro non dioverbbe essere disastro “doloso” ma “colposo” e dovebbero fare TUTTI un viaggio a piedi al Santuario perchè non ci sono state vittime , ancorchè avevano dato il N.O. a rientrare nell’immobile.
«Gli uomini, in Agrigento,
hanno errato
fortemente e pervicacemente
sotto il profilo della condotta amministrativa
e delle prestazioni tecniche,
nella veste di responsabili della cosa pubblica
e come privati operatori
il danno di questa condotta,
intessuta di colpe scientemente volute,
di atti di prevaricazione compiuti e subiti,
di arrogante esercizio del potere discrezionale,
di spregio della condotta democratica,
è incalcolabile per la città di Agrigento»
A distanza di oltre 40 anni queste considerazioni, ad Agrigento, sono sempre attuali !!!!!!!!!!!!!!!!!!!