Caltanissetta, 19 nov. (Adnkronos) – Il 14 luglio, nel corso della riunione in procura di Palermo, a cui partecipò anche il giudice Paolo Borsellino, si parlò anche dell’inchiesta mafia e appalti, ma «in quell’incontro il pm lo Forte nascose al giudice di avere firmato il giorno prima l’archiviazione dell’inchiesta». A dirlo, intervenendo in aula, al processo sul depistaggio sulla strage di via D’Amelio, è l’avvocato Fabio Trizzino, legale della famiglia Borsellino, e genero del giudice ucciso nell’attentato del 19 luglio del 1992. Trizzino si è detto contrario alla richiesta della difesa dei poliziotti Michele Ribaudo e Fabrizio Mattei, di sentire in aula, i giudici Roberto Scarpinato, Guido Lo Forte e Giuseppe Pignatone. «Così come è stata formulata la richiesta è inaccettabile, dal mio punto di vista – dice l’avvocato Fabio Trizzino – Perché questa è un tema alla mia famiglia carissimo, ma non è questa la sede per sviluppare una eventuale rilettura. Se c’è la volontà di sviluppare questo tema, basta prestare il consenso ad acquisire due atti». Il riferimento dell’avvocato è «l’ordinanza di archiviazione della giudice Loforti (su mafia e appalti ndr) e la richiesta mandanti occulti bis».