Dopo 21 anni ed oltre 200 sentenze di condanna l’Amministrazione della Difesa continua ad opporsi fino in Cassazione. Ancora una volta però, la Suprema Corte rigetta il ricorso del Ministero della Difesa (condannandolo anche alle spese) che era stato depositato per contrastare l’ennesima sentenza ottenuta dall’Avv. Angelo Fiore Tartaglia. “….La Corte rigetta il ricorso e condanna alle spese…..”, ancora una volta la Giustizia arriva li dove l’indifferenza e l’arroganza delle Istituzioni dimostrano di non saper arrivare. Si vorrebbero ignorare oltre 400 morti ed 8000 malati causati dall’impiego, senza mezzi di protezione, in zone contaminate da uranio impoverito. Sono centinaia le cause affrontate e vinte dall’Avv. Tartaglia ma altrettanto centinaia sono stati i ricorsi in appello della Difesa ad ogni grado di giudizio fino ad arrivare più volte in Cassazione e centinaia di volte in Corte d’Appello. Ricorsi ed impugnazioni che oltre ad offendere ed uccidere per la seconda volta giovani che hanno servito il Paese, utilizzano soldi pubblici per tentare di coprire le colpe di qualcuno.
La IV Commissione Scanu, aveva descritto i fatti in una relazione proponendo anche una Legge prima sottoscritta, poi ignorata ed infine definitivamente sepolta in Parlamento.Certo è che se il Ministero della Difesa, invece di spendere soldi pubblici per appellarsi inutilmente alle sentenze di Tartaglia investisse per risarcire i danneggiati evitando sprechi ma sopratutto ulteriori offese e sofferenze per i malati ed i famigliari riconquisterebbe in parte quella credibilità dei suoi vertici messa in discussione da vergognose resistenze ed imbarazzanti bugie (anche allo stesso Parlamento) da parte dei suoi massimi vertici.
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