“Sono molto contento che sia stato pubblicato sul sito del MUR il bando per l’istituzione di cinque premi annuali intitolati alla memoria di Giulio Regeni, il ricercatore italiano ucciso in Egitto mentre svolgeva attività di ricerca per il suo dottorato, a memoria del suo impegno e della sua tenacia”. Così dichiara l’On. FIORAMONTI (MISTO), già Ministro dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca.
“Oggi – prosegue FIORAMONTI -, 15 gennaio, nel giorno in cui Regeni avrebbe dovuto compiere 33 anni, si realizza finalmente un progetto lanciato poco più di un anno fa, quando ero Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
“Giulio Regeni è il simbolo della ricerca della verità e della conoscenza – continua il deputato del MISTO- , anche in quelle società che violano i diritti fondamentali (e che, nel caso dell’Egitto, ancora oggi, detengono senza processo uno studente come Patrick Zaki). Manomissioni della democrazia e delle libertà fondamentali che non devono fermare quello spirito di ricerca che accomuna tutti quei ricercatori, non solo italiani, che continuano a viaggiare nel mondo, anche in zone dalle situazioni difficili per amore della conoscenza e della verità. È a loro, ai tanti Giulio, e alla sua famiglia che va questo premio”.
“I 5 premi vogliono perciò valorizzare la competenza e la qualità degli studenti universitari e dei giovani ricercatori. Verranno premiate tesi di laurea magistrale e di dottorato di ricerca svolte nelle scienze sociali ed umanistiche su temi riguardanti l’attuazione concreta della tutela dei diritti umani in ambito economico, sociale e politico. Tre tesi di laurea magistrale saranno premiate con 3mila euro ciascuna e due tesi di dottorato di ricerca con 6mila euro ciascuna”.
“Non mi stancherò mai di ripeterlo: senza la ricerca e l’istruzione non c’è futuro. Per questo, oggi è un giorno davvero importante per il nostro Paese, per l’Università e per la ricerca italiana, ma soprattutto per il ricordo di Giulio tra le giovani generazioni, affinché la sua umanità e la sua intelligenza continuino ad ed essere di ispirazione per molti altri futuri ricercatori e la sua sete di conoscenza rimanga sempre viva. Ma soprattutto che sia di monito, e di antidoto, contro le barbarie prodotte proprio da quei paesi che privano i propri cittadini di quella istruzione e conoscenza che sono il vero antidoto contro la dittatura”- conclude infine l’ex Ministro.