La vicenda è quella relativa all’arresto dell’ex pentito Vincenzo Calcara, accusato di estorsione a un ristoratore. Chi scrive è la figlia Fiammetta.
“Buongiorno , sono Fiammetta Calcara , la figlia di Vincenzo Calcara .
Innanzitutto informo il Vostro Giornale che mio padre Vincenzo Calcara e mio cognato Santo Cangialosi non si trovano nel Carcere di Marassi di Genova ma sono a casa già dal 28 gennaio 2020. Tengo a specificare che mio padre Vincenzo Calcara e mio cognato Santo Cangialosi non avevano alcuna intenzione di fare estorsione presso il noto ristorante di Genova . Sì è trattato di un malinteso che si sta civilmente risolvendo tramite avvocati. Detto questo, tengo a sottolineare che questa vicenda non ha nulla a che vedere con la collaborazione che mio padre ha sempre fatto e continua a fare con la giustizia. Mio padre lotta per la Verità e la Giustizia da 25 anni e continuerà a lottare….”
Come abbiamo ritenuto doveroso pubblicare lo scritto di Fiammetta Calcara, altrettanto doverose sono alcune precisazioni al riguardo. Fermo restando che il “malinteso” – così come lo definisce la figlia di Calcara – non ha nulla a che vedere con la sua collaborazione, lo stesso saranno i magistrati a giudicarlo e non gli avvocati delle parti in causa. L’estorsione, art. 629 c. 2 c.p. è infatti un reato procedibile sempre d’ufficio, che quindi non necessità di querela di parte, e che prevede la pena reclusiva da 5 a 10 anni e la multa da 1000 a 4000 euro.
Il fatto che sia la figlia di Vincenzo Calcara ad effettuare le precisazioni di cui sopra, potrebbe lasciar supporre che lo stesso sia impossibilitato. Se infatti, com’è probabile, venute meno le esigenze cautelari in carcere, si trovasse allo stato in regime di detenzione domiciliare, gli sarebbe impedita ogni forma di contatto con l’esterno.
Purtroppo la Signora, o Signorina, Fiammetta Calcara, al riguardo non specifica nulla, limitandosi ad affermare che il “malinteso” si sta civilmente (o penalmente? – ndr) risolvendo tramite avvocati.
Per quanto riguarda invece la collaborazione dell’ex pentito, la qualità della stessa la rimandiamo a quanto ben illustrato dall’articolo di Tp24, dal titolo: “Ecco chi è l’ex pentito di mafia Vincenzo Calcara”
Il falso pentito calcara porta in dote la figlia, falsa quanto lui nelle “precisazioni” a difesa dell’indifendibile. Che ci dicano una volta per tutte chi sono i magistrati collusi che li hanno fomentato!