Non tutto è oro ciò che luccica e anche il mito del presidente russo, Vladimir Putin, giorno dopo giorno si opacizza sempre più. L’incendio di sette milioni di ettari di foresta in Siberia, nonostante il silenzio della stampa di Stato russa (che ha poi cercato di minimizzare l’evento) ha portato molti abitanti della regione a muovere pesanti critiche al presidente Putin. Tra questi, anche il moldavo Nicolai Lilin che non ha esitato a parlare della politica fondata sull’apparenza, dei ritardi del governo, di un presidente che mentre parte del Paese è in fiamme s’interessa della parata militare, lasciando che le fiamme e le speculazioni degli oligarchi mettano in ginocchio la Siberia.
Dinanzi il silenzio dei media, Lilin ha deciso di utilizzare la sua pagina Facebook per informare il mondo di ciò che sta accadendo in Russia. Leggendo i commenti ai post di Lilin, si scopre come non tutto è oro ciò che luccica e la gente è ormai stanca della politica dell’apparire, della criminale gestione del territorio da parte dei poteri economico-politici (tutto il mondo è paese, dagli USA alla Cina alla Russia) e di come in uno Stato senza democrazia la gente abbia paura anche ad esprimere un’opinione. Del resto le centinaia di arresti di dimostranti a Mosca (mille in un solo giorno) non lasciano alcun dubbio sul significato della parola “democrazia” nel paese di Zar Putin, come ben lasciano intuire commenti come quello di Sovkina.
Il problema, non riguarda soltanto gli aspetti legati all’ambiente e alle popolazioni colpite dall’incendio della foresta siberiana, visto che la zona è interessata anche da molte basi militari e depositi di armi e munizioni, come quello esploso il 5 agosto nei pressi della cittadina Kamenka, della regione di Krasnoyarsk. Come per la Siberia, anche per altri incidenti, il governo russo ha adottato la tecnica del silenzio. Poche notizie (e solo perchè costretti) si hanno infatti dell’incidente nucleare accaduto a Nord della Russia, tanto che diversi follower di Nicolai Lilin hanno sollecitato lo scrittore ad approfondire l’argomento.
“In tanti – scrive Lilin sulla sua pagina -mi hanno chiesto di approfondire e commentare l’incidente nucleare avvenuto di recente nella regione di Archangelsk, al nord della Russia.
Purtroppo il comportamento delle autorità russe ricorda molto quello delle autorità sovietiche durante la catastrofe nucleare di Chernobyl. Cosi come nel 1986 durante i primi giorni subito dopo il disastro le autorità locali e il governo centrale sono rimaste in silenzio, facendo di tutto per insabbiare la notizia.
Questa volta i primi a dare l’allarme sono stati I funzionari del Direttorato del Nord di Idrometeorologia e Monitoraggio dell’Ambiente, hanno registrato il salto della radiazione superiore alla normale di sedici volte nella zona di Severodvinsk, luogo noto per esperimenti missilistici. La notizia é stata diffusa da Rosgidromet (struttura che a parte fornire i dati per le previsioni del tempo, si occupa anche di tematiche ambientaliste), rafforzando le preoccupazioni delle masse, che in rete stavano già da giorni ampiamente discutendo sulla catastrofe. Molti testimoni raccontavano di aver assistito all’esplosione, trovandosi a pochi chilometri dall’epicentro, altri dicono di aver avvistato una serie di automobili strani, senza targhe, protetti con una specie di pellicola oliata, che subito dopo l’esplosione sono apparsi sulle strade di Severodvinsk e di alcune cittadine circostanti, prelevando dalle loro abitazioni diversi scienziati e funzionari delle basi militari locali. Subito si sono create svariate teorie, arrivando a descrivere un disastro simile a quello avvenuto a Chernobyl.
Al governo russo – continua Lilin – non é rimasto altro, che ammettere con una secca, breve e abbastanza vaga dichiarazione, che sul territorio del complesso che ospita i laboratori del Principale Poligono Marittimo Governativo di Severodvinsk durante uno degli sperimenti scientifici é avvenuta un’ esplosione di un apparecchio isotopico sperimentale, cinque persone sono morte sul colpo, altri tre sono rimaste gravemente ferite.
Ieri, probabilmente sotto pressione delle masse preoccupate, il governo ha fornito più dettagli, confermando in parte la variante già proposta da alcuni esperti del settore e giornalisti indipendenti. Un gruppo di scienziati che lavorano presso la struttura governativa sopracitata di Severodvinsk hanno fatto una dichiarazione abbastanza approfondita, spiegando che l’incidente é avvenuto nel laboratorio a terra e non durante le sperimentazioni nel mare come dicevano alcuni giornali. Il disastro é dovuto ai tentativi di un gruppo di scienziati di migliorare le prestazioni del reattore nucleare di dimensioni ridotte. Hanno confermato che cinque colleghi persero le loro vite e tre si trovano in ospedale.
Dato che nel poligono in questione sperimentano soprattutto i missili, molti esperti e giornalisti hanno interpretato l’avvenuto come l’incidente durante il lavoro sul missile strategico a propulsione isotopica “Burevestnik”, capace di portare la testata nucleare a distanza illimitata, l’orgoglio personale del presidente Putin che nel 2018 per primo ha svelato in pubblico l’esistenza di questa nuova tipologia d’arma di distruzione di massa. Tuttavia questa ipotesi non é stata confermata dalle fonti ufficiali.
Mi avete chiesto di. condividere il mio pensiero riguardo l’incidente, la sua dinamica, le cause e le conseguenze. Cari amici, purtroppo dei disastri ne vediamo tanti, soprattutto ultimamente, e quasi tutti sono dovuti alla miope e spesso addirittura criminale gestione della nostra società dai poteri degli oligarchi che scaldano le mani sui dolori del nostro mondo, che pur di inseguire il profitto, alimentano le guerre, seminano odio e generano malessere tra i popoli. Io penso che per dare una vita dignitosa a tutti i bambini del mondo, per crescere tutti loro uguali nei diritti e nelle possibilità, sviluppando in loro amore e rispetto per il nostro Pianeta, bastano ventidue miliardi dollari l’anno. Proprio questa somma tutti i paesi del mondo, complessivamente, spendono in soli quattro giorni per le strutture militari e per gli armamenti, tra i quali prevalgono le armi di distruzione di massa. Questa é la fonte di tutte le tragedie della nostra società, a mio parere.”
Questo è ciò che accade in tutti i Paesi nei quali la parola “democrazia” non ha alcun significato e chi ha il coraggio di esprimere la propria opinione o di divulgare una notizia taciuta dalla stampa di governo, rischia l’arresto o peggio…
Gian J. Morici