“Aumentano i Gay e comandano i terroni” . Libero Quotidiano e i suoi titoli discriminatori

C’è da chiedersi :  “ E’ il costume dei tempi offendere?”

di Biagio Maimone

 

libero gayIl giornalismo deve  necessariamente prendere le distanze da ogni forma di violenza, anzi deve denunciarla ogniqualvolta essa viene espressa.  

Il giornalismo , difatti, nasce prefiggendosi  una missione  di elevato valore etico , in quanto pone a fondamento del suo operare la finalità di  trasmettere le notizie ed i fatti della vita quotidiana, della vita delle Istituzioni , della vita sociale, della storia umana, in modo neutrale ed indipendente, nel pieno rispetto delle leggi che salvaguardano la dignità umana.

Stupisce, pertanto,  che il quotidiano Libero, diretto da Vittorio Feltri,  possa intitolare i propri articoli, peraltro pubblicati in prima pagina,  utilizzando definizioni offensive. 

Non si può non prendere atto di tale  volgarità  espressiva che testimonia un grave fenomeno , ormai sempre più dilagante , ossia l’impoverimento   morale  di alcuni ambiti della vita contemporanea , ritenuti depositari, da sempre, dello sviluppo culturale di una nazione.  

Dispiace vedere  che  coloro i quali sono considerati  portatori  di  conoscenza e di cultura elevata , come lo è Feltri,  facciano proprio un linguaggio improntato alle offese e alle parole  volgari.

C’è da chiedersi, pertanto: “ Quale messaggio viene trasmesso ai bambini, ai giovani , alle donne , agli uomini , alla società civile? ”

Nell’epoca attuale, pervasa ormai da varie forme di violenza , si fa sempre più strada  la violenza morale,  espressa mediante il turpiloquio, l’arroganza verbale, la definizione degli altri in modo offensivo .  Dilaga  il bullismo nella società civile e si diffonde tragicamente e paradossalmente nelle scuole e nell’ambito dei professionisti  della comunicazione, ossia i giornalisti. 

Per fortuna sono pochi a testimoniare la decadenza di tale nobile attività .

Siamo nell’epoca del pensiero superficiale  ed è difficile essere concordi  relativamente al  concetto di “cultura”.  Certo,  non può definirsi cultura l’arroganza, l’offesa , il turpiloquio, gli scontri  verbali , da trivio,  di coloro che affermano di rappresentare la “cultura”. Non sarà certo tale forma di giornalismo ad avere la meglio. 

Anzi, è già stata sconfitta da una nuova forma di comunicazione che veicola la solidarietà, la necessità di intessere relazioni umane,  improntate alla crescita reciproca e sociale, all’emancipazione morale , che vede nell’altro  non un nemico da abbattere , ma un amico con cui condividere ogni spazio della vita umana, perché essa diventi una realtà ospitale,  che genera benessere e amore senza condizioni.

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