L’ho riconosciuto l’altro giorno, quando televisione e giornali hanno dato notizia della sua morte.
Ne ricordavo la figura di un “maschietto” con una bella faccia rotonda e sorridente. Era il fratellino della ragazza di Antonio. Antonio era tutto l’apparato burocratico della LID, la Lega Italiana per il Divorzio. Un ragazzo intelligente, simpatico ed affettuoso, con il quale lavorai fianco a fianco per anni nella LID. Ricordo la beffa insieme ammannita ad un agente di P.S. “sotto copertura” (che poco carpiva) venuto ad investigare nelle nostre case e, soprattutto i nostri inesistenti finanziamenti.
La ragazza di Antonio era uno splendore. Non ne ricordo più il nome. Peccato. Il cognome era “Fantastichini”, che, con un po’ di invidia per il nostro bravissimo Antonio, era stato adattato in “Fantasticona”. Aveva un fratellino, con un bel faccione sempre sorridente e due occhi vivaci, che ricordavano quelli splendidi della Sorella. Spesso, con la Sorella lo vedevamo alla sede della Lega.
Quando la “Fantasticona” lasciò Antonio questi cadde in una sorta di stato di depressione. Tutti lo compresero e temettero che non si sarebbe ripreso. Ma era giovanissimo e superò tutto ciò. E passarono le vicende per le quali Antonio era “uno dei nostri”. Lo rividi solo un paio di volte.
Qualche tempo dopo venni a sapere che quel ragazzino dal bel faccione e dagli occhi vivaci era divenuto un attore cinematografico. Il nome “Fantastichini” apparve sui manifesti e presentazioni televisive.
Poco addentro in queste cose, non riuscii mai ad identificare il Fantastichini tra gli attori dei film che qualche volta mi accadeva di vedere. Mi ripromisi più volte di fare in modo di individuare “il fratellino”, oramai ben cresciuto, della Ragazza di Antonio. Ma per un motivo o per l’altro non ci riuscii. Né, del resto, ho una conoscenza di quell’ambiente che me lo potesse rendere facile.
Riconoscere in una persona matura il ragazzino di un tempo non è, del resto, mai facile.
L’ho riconosciuto solo quando dalla televisione ho avuto notizia della sua morte.
Quella stranezza di una conoscenza sopraggiunta assieme alla scomparsa, quei suoi legami con persone simpatiche ed affettuosi amici e compagni di giorni lontani, di eventi memorabili, mi hanno lasciato sensazioni e suggerito riflessioni profonde e complesse. La morte di un attore cinematografico, conosciuto solo nella sua infanzia, malgrado la casualità di tutto ciò, mi ha fatto rivivere un’intera stagione della mia vita.
Addio Ennio, addio Antonio, addio “Fantasticona”.
Addio anni, decenni in cui tante cose accadevano.
Mauro Mellini