Diciotto milioni di italiani (un adulto su tre) hanno giocato d’azzardo almeno una volta nell’ultimo anno, il 3% (1,5 milioni) sono i giocatori “problematici”, coloro che faticano a gestire il tempo da dedicare al gioco e a controllare la spesa: sono i dati emersi dalla prima indagine epidemiologica sul gioco d’azzardo in Italia, realizzata dall’Istituto Superiore di Sanità, nell’ambito dell’accordo scientifico con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che ha coinvolto complessivamente un campione rappresentativo della popolazione residente in Italia di 12.007 adulti (47,6% maschi e 52,4% femmine). La maggior parte (oltre 13 milioni di persone) gioca in modo “sociale”, mentre 2 milioni di giocatori presentano un profilo a basso rischio. In generale, riporta Agipronews, si gioca prevalentemente alle lotterie istantanee o in tempo reale (26,2%), al Lotto o lotterie a esito differito (12,8%), ai giochi numerici a totalizzatore (10,9%), alle slot machine (7,4%). Il 4% dei giocatori pratica sia le scommesse sportive sia gli altri giochi a base sportiva, mentre le VLT (Video Lottery Terminal) sono scelte dal 2,6%. Si gioca soprattutto dal tabaccaio (82,6%), al bar (61,8%) nelle ricevitorie (26,9%), nelle sale scommesse (12,5%) e nelle sale bingo (8,2%).
Ricerca ISS: in Italia 1,5 milioni di giocatori problematici (3%)
ROMA – In Italia, i giocatori problematici sono il 3% della popolazione (circa 1,5 milioni di persone) e la fascia di età 50 – 64 anni è la più rappresentata (35,5%): sono i dati emersi dalla prima indagine epidemiologica sul gioco d’azzardo realizzata dall’Istituto Superiore di Sanità, presentata oggi a Roma. Il comportamento problematico di gioco, riporta Agipronews, si associa soprattutto all’uso di slot (51,9%), VLT (33,6%) e scommesse virtuali (11,7%). Analizzando il profilo economico del giocatore problematico, emerge poi che ha ottenuto la cessione del quinto sullo stipendio (5,8%), prestiti da società finanziarie (27,7%) o da privati (14,2%) in percentuale maggiore rispetto agli altri giocatori e tale situazione si manifesta con percentuali crescenti all’aumentare della gravità del comportamento di gioco. MSC/Agipro
Ricerca ISS: anche i minorenni giocano d’azzardo, 70mila sono già giocatori problematici
ROMA – Quasi 700mila studenti minorenni hanno giocato almeno una volta nell’ultimo anno e quasi 70mila sono già giocatori problematici: sono i dati emersi dalla prima indagine epidemiologica sul gioco d’azzardo realizzata dall’Istituto Superiore di Sanità, che ha coinvolto un campione di 15.602 studenti dai 14 ai 17 anni (per i quali il gioco è vietato). Gli studenti italiani giocano prevalentemente alle lotterie istantanee o in tempo reale (21,1%), alle scommesse sportive (17,1%) e virtuali (8,1%) e alle slot (6,8%). Giocano soprattutto dai tabaccai (46,7%) e nelle sale scommesse (41,1%) e scelgono il luogo dove giocare preferibilmente perché vicino casa (49,9%) o perché non viene richiesto il documento di identità (20,9%). Importante, riporta Agipronews, è il divario di genere, molto marcato e prevalente nei maschi: 4 studenti maschi su 10 hanno giocato nell’ultimo anno, mentre tra le studentesse meno di 2 su 10. I giovani giocatori problematici invece sono il 3% dei giovani giocatori e, rispetto ai giocatori “sociali”, praticano di più scommesse sportive (79,6%), scommesse virtuali (54,8%), altri giochi a base sportiva (50,8%), slot machine (42,5%), lotto e lotterie a esito differito (41,7%) e VLT (25,6%). La prevalenza maggiore di giocatori problematici è al Sud (4,4%) e, come per gli adulti, si riscontra un’associazione tra comportamento di gioco e stili di vita non salutari.