Inquietante lo scenario accertato: il 49enne è difatti risultato aver intrapreso una spregiudicata “battaglia personale” per impedire l’acquisto da parte di terzi dei fondi e delle pertinenze che erano già di sua proprietà, ma che erano stati posti all’asta per risarcire il danno accertato nell’ambito di un procedimento civile nel quale era risultato soccombente. Per disincentivare la partecipazione all’asta giudiziaria, ha inizialmente fatto collocare l’ordigno poi inesploso; successivamente, in un crescendo di aggressività e follia, ha quindi ordinato l’incendio del portone di casa della vittima nonché la distruzione, sempre a mezzo della viva fiamma, di un chiosco adibito alla vendita floreale cimiteriale da rilasciare al nuovo acquirente.
Particolare ed inquietante è risultata infine la facilità, emersa nel contesto investigativo, con la quale le azioni criminali venivano poste in essere: poche decine di euro per ogni singola azione incendiaria o danneggiamento, questo il compenso pattuito per gli esecutori materiali, che venivano guidati passo passo e con lucida determinazione dall’arrestato.
Tratto in arresto e condotto presso la casa circondariale di Trani ove permarrà a disposizione dell’Autorità giudiziaria, l’uomo dovrà rispondere dei gravi delitti di turbata libertà degli incanti, tentata estorsione, incendio e porto e detenzione di ordigni esplosivi.
Le indagini sono tuttora in corso al fine di individuare ulteriori responsabilità in capo ai materiali esecutori delle attività incendiarie ed estorsive accertate, nonché per accertare l’eventuale commissione di ulteriori danneggiamenti avvenuti negli ultimi mesi nel centro cittadino di Corato.