“Vedo con piacere che il referendum che non serviva a nulla ed era inutile, già fa fare delle belle dichiarazioni al governo”. Così il governatore del Veneto Luca Zaia è intervenuto questa mattina a 24Mattino, intervistato dai conduttori Luca Telese e Oscar Giannino sui risultati del referendum consultivo. “Quindi prendo atto che c’è disponibilità a trattare”, ha concluso Zaia, “e andiamo a trattare”.
“Il ministro Martina si occupi di agricoltura”
Il governatore ha replicato al ministro Maurizio Martina, intervenuto sul risultato del referendum in Lombardia e Veneto: “Il ministro Martina è ministro dell’Agricoltura e dovrebbe occuparsi dei problemi dell’agricoltura”, ha detto Zaia. “Il nostro interlocutore è il Presidente del Consiglio perché questa partita è importante”, ha aggiunto. “Vedo però con piacere”, conclude Zaia, “che il referendum che non serviva a nulla e che era inutile fa già fare delle belle dichiarazioni al governo. Prendo atto che c’è disponibilità a trattare e andiamo a trattare”.
Dietrologie ininteressanti
“Io ho fatto la battaglia per i veneti. Dietrologie e analisi non mi competono. Noi in veneto crediamo nell’autonomia e la vogliamo”. Così alla domanda di quali effetti avrà, secondo lui, il voto di domenica sul centrodestra, sul rapporto tra Lega e Forza Italia e sulla scelta del leader.
Grazie al Veneto ogni regione potrà celebrare il suo referendum
“Ogni regione oggi può tranquillamente fotocopiare la legge del Veneto e sa che non avrà impugnative costituzionali e potrà celebrare il referendum”. Così Luca Zaia rivendica il risultato del referendum sull’autonomia. E indica il modello, che non è quello dell’Emilia Romagna, dunque, “perché l’Emilia Romagna non ha concluso un bel niente, non ha firmato l’intesa come prevede la legge, ma ha firmato una dichiarazione di intenti”.
L’Emilia Romagna non ha ottenuto un bel niente.
“Paragonare l’espressione popolare di oltre due milioni e mezzo di cittadini in Veneto a una firma di un documento di intenti di 20 righe, come quello dell’Emilia Romagna, la vedo un po’ difficile”. Luca Zaiarivendica la scelta di aver seguito un altro modello, rispetto alla regione governata dal dem Stefano Bonaccini. “Quello dell’Emilia Romagna”, ha detto Zaia, “non è un modello perché l’Emilia Romagna non ha concluso un bel niente, non ha firmato l’intesa come prevede la legge, ma ha firmato una dichiarazione di intenti”. “Noi”, ha concluso, “tifiamo perché l’Emilia Romagna abbia 23 materie e non 5, come quelle che sono state richieste”.
La trattativa non si fa con le foto opportunity
“Noi già questa mattina approviamo in giunta il disegno di legge sull’autonomia”, è l’annuncio del governatore del Veneto. “La trattativa non la si fa con le foto opportunity, ma si fa con un disegno di legge che deve essere approvato in consiglio regionale”, ha continuato Zaia: “Ci abbiamo lavorato sopra un anno per cui siam pronti. Dopo di che, il disegno di legge ha il confronto con il territorio, con gli stakeholders, diventa legge ed è il contratto che io porterò a Roma per la trattativa”.