
Sul capo di un marocchino 25enne, in Italia senza fissa dimora, dal 2015 pendeva un provvedimento di esecuzione di pene concorrenti restrittivo in relazione a 4 condanne per reati correlati allo spaccio di stupefacenti e al falso, per una pena complessiva di oltre due anni e 8 mesi di carcere.
L’escamotage degli alias, le varie identità con cui era censito in banca dati (tra cui quella di un profugo iracheno), non hanno ingannato i Carabinieri, che grazie alle indagini sulle impronte digitali sono risaliti alla vera identità. I militari si sono insospettiti della condotta del giovane, che alla loro vista ha cercato di defilarsi. Fermato e senza documenti, è stato portato in caserma dove l’esito sulle indagini dattiloscopiche delle impronte digitali lo ha ‘incastrato’. Il giovane è stato dichiarato in arresto e condotto in carcere. (ANSA)