Agli LSU di Agrigento-Messina- Caltanissetta- Enna- Palermo- Catania- non bastavano i pagamenti “ad muzzum”, la Banca Ore, i permessi non retribuiti, le ferie forzate etc. Ora il baricentro “vittimale” si sposta nei cosiddetti fondi di solidarietà, i famosi FIS, disciplinati dagli articoli 26 e seguenti del decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 148 i quali forniscono strumenti di sostegno al reddito in caso di sospensione o cessazione dell’attività lavorativa dei lavoratori dipendenti di aziende appartenenti a settori non coperti dalla normativa in materia d’integrazione salariale. Il Fondo d’Integrazione Salariale (FIS), disciplinato dal decreto interministeriale 3 febbraio 2016, n. 94343 pubblicato in Gazzetta Ufficiale 30 marzo 2016, n. 74 nasce dall’adeguamento, a decorrere dal 1° gennaio 2016, del fondo di solidarietà residuale alle disposizioni del d.lgs. 148/2015, non ha personalità giuridica, costituisce una gestione dell’INPS e gode di gestione finanziaria e patrimoniale autonoma.
Le prestazioni del FIS spettano ai lavoratori con contratto di lavoro subordinato, compresi gli apprendisti con contratto di lavoro professionalizzante e con esclusione dei dirigenti e dei lavoratori a domicilio. La misura della prestazione, sia per l’assegno di solidarietà che per l’assegno ordinario, è fissata nell’80% della retribuzione globale che sarebbe spettata al lavoratore per le ore di lavoro non prestate, comprese tra le ore zero e il limite dell’orario contrattuale. Il pagamento delle prestazioni è effettuato dal datore di lavoro, nei confronti dei dipendenti aventi diritto, alla fine di ogni periodo di paga e rimborsato dall’INPS al datore di lavoro o da questo conguagliato sulla base delle norme per il conguaglio tra contributi dovuti e prestazioni corrisposte.Tutto chiaro?Non per i lavoratori che a seguito di un sit-in presso l’INPS Regionale si sono sentiti dire dal direttore che della FIS non c’è traccia.Ma come,perché,cosa è successo? Semplice –riferisce gentilmente il direttore- con al seguito alcuni funzionari, evidentemente è stato inserito da parte della Cooperativa un codice che non è consono alla programmazione del “via”al pagamento.
Forse le richieste sono ancora a Roma, a Bologna, al nord. Se dovessero correggere la modalità di invio,quindi a partire da ora,l’Inps regionale,con tutti i FIS da pagare,(circa 400 aziende ultima Almaviva) – e poi parliamo di lotta all disoccupazione- impiegherebbe “secoli”.Da qui la decisione di affidare agli uffici legali USB di formulare una diffida e messa in mora delle Cooperative,imponendo loro il pagamento diretto ai lavoratori Gli LSU e non solo loro,ma tutto il mondo del lavoro, sono allo stremo.Nel giro di circa un decennio hanno perduto tanti di quei diritti da renderli ormai “trasparenti”,”invisibili”Come dimenticare il titolo a tutta pagina del giornale l’Avanti del 22 maggio 1970: “LO STATUTO DEI LAVORATORI È LEGGE” “IL PROVVEDIMENTO VOLUTO DAL COMPAGNO GIACOMO BRODOLINI È STATO DEFINITIVAMENTE APPROVATO DALLA CAMERA” .Oggi,una delle principali normative della Repubblica Italiana in tema di diritto del lavoro,è scomparsa dalla memoria.
LSU “Scuolebelle”. USB diffida e mette in mora le Coop.
Aldo Mucci
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