Signor Presidente,
non mi conosci, dunque mi presento. Ho doppia cittadinanza, italiana e statunitense, e quindi sono anche cittadino americano, così come previsto dalle nostre leggi. Sono nato negli Stati Uniti, figlio di una cittadina americana che fu sempre fiera di essere tale.
Da tempo, anche prima della tua immeritata elezione a Presidente, mi sono trovato a chiedermi se mia madre oggi andrebbe ancora fiera del fatto di essere una cittadina americana. Purtroppo, per quanto mi riguarda personalmente, so già di avere ben pochi motivi per i quali andar fiero di un Paese che troppo spesso viene rappresentato da uomini che ce ne fanno vergognare.
Non voglio entrare nel merito delle scelte politiche, delle guerre o altri aspetti di difficile comprensione per la maggior parte delle persone del nostro pianeta, ma semplicemente farti qualche esempio recente e non di difficile comprensione -neppure per te – per cui mi sono vergognato.
Uno degli esempi fu quando gli uomini di sicurezza di Obama vennero trovati ubriachi in un albergo, mettendo a rischio il Presidente degli Stati Uniti. Mentre la nazione attraversava un periodo economico difficile, mentre molte persone, perso tutto, riuscivano a sopravvivere solo grazie ai sussidi del Dipartimento Economico, chi aveva un’occupazione ben remunerata e un ruolo di grande responsabilità, spendeva il denaro dei contribuenti americani per ubriacarsi come se si fossero trovati un una bettola, infischiandosene della sicurezza e dell’immagine del Paese.
Che dire poi dello scandalo alla base aerea di Malmstrom? E delle indagini sull’uso di sostanze stupefacenti da parte degli ufficiali, delle risposte ai test ottenute dai candidati prima dell’espletamento delle prove psicoattitudinali o dell’ispezione alla base missilistica, con i risultati che ben conosciamo?
Ma per restare in materia con l’argomento che più ti riguarda, voglio ricordarti il caso del vecchio comandante del 20° stormo dell’aviazione, sollevato dal comando dopo un “comportamento inadeguato” durante la sua missione in Russia. Una brutta storia quella dell’alto ufficiale sorpreso con tre escort russe – probabili spie – nel corso di una missione ufficiale. In quel caso non ho avuto dubbi in merito al fatto che si trattasse di stupidità e non di tradimento.
Dal giorno della tua elezione, Presidente Trump, in molti hanno cominciato ad avanzare dubbi in merito all’aiuto che ti sarebbe arrivato da parte di hacker russi, probabilmente dei servizi, perché tu potessi vincere la competizione elettorale. Allo stato attuale nessuno può confermarlo né smentirlo – e in ogni caso avrebbe poca importanza se tu non ne eri consapevole – dimostrando solo la grande capacità dell’intelligence russa nell’interferire negli affari politici interni di un’altra nazione. Nulla di grave, giochi e strategie messe in atto da buona parte dei governi di tutto il mondo…
Situazione ben diversa quella della rimozione del direttore dell’FBI, James Comey, che secondo quanto dallo stesso dichiarato,sarebbe dovuta al suo rifiuto a insabbiare le indagini sul Russiagate, che vedono coinvolti nello scandalo uomini a te vicini.
Se la rimozione è legittima, non è affatto legittimo l’averlo fatto per ostacolare la giustizia. Di questo sono convinti la maggioranza degli americani, alcuni membri della CIA e di altre comunità di intelligence, l’opposizione e persino molti uomini del tuo stesso partito.
Così come se è legittimo, per te Presidente, rivelare informazioni top secret, non è certamente intelligente rivelare le informazioni che ti ha dato un altro paese, mettendo a repentaglio l’incolumità dell’agente che ha ottenuto le notizie e il proseguo del rapporto di fiducia e di collaborazione con un governo alleato degli Stati Uniti.
Un conto sarebbe stato informare i russi in merito ai pericoli di possibili attentati, un altro dare indicazioni sulla fonte dalla quale si è ottenuta l’informazione.
Tutto questo fa sì che gli americani e gli appartenenti alle agenzie di intelligence americane – oltre quelle straniere alleate – non si fidino più del loro comandante in capo, pronto a divulgare informazioni sensibili incurante del rispetto della sicurezza del Paese.
I tuoi comportamenti infantili, che mi auguro siano solo tali e non quelli di un traditore, potrebbero causare molti danni all’America.
I blame your behavior. Did you think about changing career? Cut a crap!
Voglio sperare – a prescindere che tu sia stupido o traditore – che prenderai in considerazione il mio modesto suggerimento, perché un giorno potresti trovarti nella situazione di dover decidere il destino di altri uomini, del nostro Paese, di milioni di americani, e i tuoi errori potrebbero essere fatali. Forse anche per te…
Gian J. Morici
Non pensi che i rischi di una guerra sono dovuti principalmente all’operato di Obama e la Clinton che hanno destabilizzato l’Ucraina finanziando un colpo di stato fascista e con la demolizione della Libia solo per fare un favore a Sarkosi che aveva mire sul petrolio gestito dagli italiani? oltre ai finanziamenti (americani, lo ha ammesso la Clinton aggiungendo di avere sbagliato) all’Isis e al desiderio di abbattere prima Assad e non l’isis per non fare uno sgarbo all’Arabia Saudita? Penso che Trump non sia il massimo ma il meno peggio fra la Clinton e lui. A noi, come Europa e come popolo conviene più un Trump anti globalista che una Clinton molto più guerrafondiaria di Trump