Il ruolo cruciale di una Polizia efficiente e affidabile nella lotta all’ISIS: prospettive future
Il 13 marzo u.s., a Washington (USA), lo United States Institute of Peace (USIP), Istituto
indipendente statunitense che promuove la sicurezza e la stabilità internazionale,
attraverso la riduzione dei conflitti armati, ha ospitato un convegno dal titolo “Il ruolo
cruciale di una Polizia efficiente e affidabile nella lotta all’ISIS: prospettive fu ture”, incentrato
sull’importanza della riforma della componente di polizia nella più ampia strategia di
contrasto all’ISIS. L’incontro, cui hanno partecipato alte cariche istituzionali internazionali
(per l’Arma il Gen. B. Fabrizio Parrulli, Comandante del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio
Culturale e il Col. Pietro Carrozza, Capo Ufficio Piani e Polizia Militare del Comando Generale) ha
evidenziato l’elevatissimo contributo fornito dai Carabinieri nella formazione delle Forze
di Polizia irachene, ove dal 2015, su richiesta del rappresentante statu~itense nella
Coalizione anti ISIS e del vertice politico dell’Iraq, l’Arma ha assunto la leadership delle
attività addestrative e di sviluppo capacitivo della Polizia, mediante il dispiegamento di
una Train Advise Assist Task Force, alle dipendenze del Comandante della Coalizione in
Baghdad.
Nel corso dell’incontro, illustri accademici, esponenti del Dipartimento di Stato e del
Dipartimento della Difesa USA, nonché esperti dei principali Think Tank, hanno
sottolineato il successo e la validità del “modello Arma”, di cui è stata riconosciuta
l’indiscussa leadership a livello mondiale nel settore dell’addestramento della Polizia locale.
Partendo dall’esperienza irachena, sono stati quindi richiamati i principi di carattere
generale che dovrebbero guidare la condotta delle operazioni a sostegno dei Paesi
collassati, sintetizzabili nella necessità di:
impiegare le componenti di Polizia sin dalle prime fasi della campagna, al fianco delle
forze militari tradizionali (al riguardo, è stato citato l’esempio dell’assedio di Mosul,
ove la protezione delle Forze di Polizia nei confronti della popolazione locale ha
contribuito ad evitare la fuga in massa dei civili e la conseguente crisi umanitaria);
garantire una composizione delle Forze di Polizia adeguatamente rappresentativa di
tutte le componenti etniche/ religiose della società (portando ad esempio la
metodologia di selezione adottata dall’Arma dei Carabinieri nell’individuazione dei
poliziotti iracheni da addestrare);
perseguire la professionalità e l’imparzialità delle Forze di Polizia, volano di
legittimazione del Governo Centrale, in un’ottica più ampia di Institution Building;
adeguare i programmi addestrativi agli obiettivi strategici dell’Alleanza, privilegiando
la qualità dell’addestramento sulla quantità;
incentrare le attività infondendo la consapevolezza del valore del consenso e della
fiducia della popolazione, approfondendo, oltre che le nozioni tecnico-giuridiche e
tattiche, i principi del community policing e del rigore etico, sulla linea di modelli
organizzativi efficaci già sperimentati, come quello dell’Arma dei Carabinieri.
A conclusione dei lavori, è stata accolta con favore la prospettiva di raggruppare tutte le
attività di polizia sotto un Comando di Componente Specializzato in seno alla CJTFOperation
Inherent Resolve, attualmente sotto la responsabilità del Comando di
Componente Terrestre.
Questo Comando di Componente Specializzato, che potrebbe essere chiamato “Comando
di Componente di Polizia” (Police Component Command) sarebbe responsabile
dell’esecuzione delle decisioni del Comandante, in coordinazione con il Comando di
Componente Terrestre ed il Comando di Componente Aerea, garantendo
l’armonizzazione di tutte le attività e l’integrazione dei principi dello Stability Policing nella
più ampia strategia dell’Alleanza.