A prescindere da questioni etico-nutrizionistiche, il marketing che si fa della nuova tendenza al “salutista” mi irrita non poco. Perché il marketing si impossessa di tutto, anche di cose che in teoria non andrebbero “vendute” come prodotti qualsiasi, e talvolta con risultati al limite del ridicolo. E allora ecco che esce fuori il “vino vegano” – in contrapposizione a quello ricavato spremendo le zinne delle mucche, immagino – Le “uova bio” – le altre si ottengono mediante un’accurata sovrapposizione dei mattoncini Lego – Il “pane a lievitazione naturale” – in passato i fornai usavano la pompa della bicicletta per farlo crescere – Fino al “pollo allevato a terra” – si è scoperto che far crescere i polli sullo Zeppelin per poi lanciarli di sotto ne rovinava le qualità nutritive – A tutti questi, e ad altri che ora non mi sovvengono, vada il mio più sentito vaffanculo a chilometri zero.