Quando parliamo di Consip, (Società per azioni del Ministero dell’Economia e delle Finanze ) parliamo di un fiume di denaro che viene erogato, attraverso il sistema delle gare, verso imprenditori privati per l’acquisizione di forniture e servizi. Gare che spesso USB ha contestato, per la “sciatteria istituzionale” nell’approntamento dei capitolati di gara, in particolare sul versante dei servizi (pulizie, call center, servizi informatici, ecc.). Gare che sono state oggetto di “attenzione”, in quanto il sistema delle imprese private e cooperative faceva “cartello”, creando di fatto un monopolio governato da un unico dominus.
Dentro questo enorme tritacarne sono finite non solo la credibilità degli istituti pubblici – il cui discredito è stato scientificamente utilizzato per favorire un più facile smantellamento della funzione e dei servizi pubblici – ma soprattutto ci sono finiti quelle centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori – LSU-ATA – incolpevoli che vengono quotidianamente assunti e licenziati, sfruttati, sottopagati, ricattati.
Non è escluso che a pagare le decime di questo scandalo annunciato, siano ancora una volta gli addetti incolpevoli come accaduto nella vicenda di mafia Capitale. E’ possibile porre fine a questo disastro? Noi crediamo di sì. Sempre più le attività che vengono esternalizzate non riguardano professionalità “atipiche”, di alta specializzazione. Quasi sempre riguardano invece attività manuali, operative, per le quali l’unica giustificazione per l’esternalizzazione è pagare meno la forza lavoro.
E’ inutile rincorrere le pur necessarie, ma non cogenti “clausole sociali”. Occorre percorrere la strada maestra: reinternalizzare tutte quelle attività “tipiche” della pubblica amministrazione (comprese le funzioni ausiliarie, come le pulizie, i call center ecc.). E’ necessario inoltre, e la USB torna a chiederlo con forza e determinazione, che l’ANAC – Autorità Nazionale Anticorruzione – alla quale abbiamo già trasmesso il “LIBRO NERO” scritto e sottoscritto da questa O.S., avvii una indagine approfondita per verificare la effettiva trasparenza delle gare sin qui svolte e che si prenda atto, a tutti i livelli, che la questione appalti è questione centrale da affrontare e risolvere perché dentro ad essa si annida la corruzione e il malaffare politico e amministrativo e oggi questa è divenuta una vera emergenza. La stampa di qualche mese fa,i documenti ufficiali,i vari atti ispettivi ci dicono che c’è qualcosa che non và in un sistema di appalti nelle scuole pubbliche finanziati con soldi pubblici. La cornice all’interno della quale emerge l’oscurità nella quale si trovano i lavoratori, – riferito al progetto”scuolebelle” – “defraudati “ogni giorno del loro stipendio che non dobbiamo dimenticare,proviene da un progetto ministeriale e quindi da denaro pubblico.
Aldo Mucci