“Come italiani ci siamo sentiti soli sul tema dell’immigrazione per molti anni. Abbiamo lavorato per risvegliare sia l’attenzione dell’opinione pubblica internazionale che dell’Europa, e ora siamo un po’ meno soli. Certamente su di noi grava oggi una grande responsabilità, che si esercita soprattutto nei confronti dell’Africa”. Risponde così il Ministro Paolo Gentiloni, ad America24 su Radio 24 a Mario Platero che gli chiede un commento sul tema Africa, anche in virtu’ della visita nel nostro paese del Segretario Generale dell’Onu Ban Ki-Moon.
“Non c’è dubbio che noi saremmo felicissimi se l’Europa passasse dalle parole ai fatti: ha investito molto nella cooperazione di lungo periodo con l’Africa, quello che noi oggi chiediamo è anche un lavoro con tempi più rapidi su quelle che sono le cause più immediate dell’immigrazione”. Così il ministro Paolo Gentiloni su cooperazione e immigrazione e spiega: “Se l’Unione Europea decide di destinare, e noi siamo d’accordo, 6 miliardi di euro, ripeto, 6 miliardi di euro, per aiutare la Turchia nella gestione dei flussi migratori, allora credo che debba fare uno sforzo anche nei confronti dei paesi africani, anche se magari con un investimento economicamente meno rilevante. Non per costruire muri ovviamente, ma per indirizzare questi fondi alle cause più immediate dell’immigrazione. Noi vogliamo lavorare con l’Europa, ma vogliamo anche che l’Europa da questo punto di vista sia più determinata. Immaginare che solo alcuni paesi, come l’Italia o la Grecia, possano far fronte ai flussi migratori, significa infatti negare alla radice l’idea di Europa”.
Sulla cooperazione
“Il Governo Renzi, e io ne sono molto fiero, ha innanzi tutto raddoppiato in tre anni i finanziamenti alla cooperazione, interrompendo una vorticosa discesa che di certo non faceva onore al nostro paese. Ad oggi indirizziamo circa il 48% delle nostre risorse di cooperazione all’Africa, e queste si declinano in decine di diversi progetti”. E’ il parere del ministro in merito al piano del Governo per l’Africa, ma sottolinea anche : “Tuttavia non possiamo sfuggire alla necessità che a questo lavoro svolto dal governo e dalle risorse pubbliche, debba poi sommarsi un impegno da parte del mondo dell’impresa”.
L’Africa “non rappresenta solamente un rischio, una minaccia. Finalmente, dopo tanti anni,può essere considerato anche una grandissima opportunità, e infatti l’Italia oggi guarda all’Africa non solo per tamponare i flussi migratori, ma soprattutto come una grande opportunità di cooperazione e sviluppo”. E spiega: “L’Africa non è più, come era fino a 20 anni fa,solamente il continente perduto delle epidemie, delle guerre e della disperazione. E’ certamente un continente in bilico, che tutt’ora conosce moltissimi problemi, ma registra anche forti tassi di sviluppo” e prosegue: “c’è una straordinaria domanda di energia, in modo particolare di quella rinnovabile. Le esigenze successive riguardano leinfrastrutture e l’agricoltura“. Gentiloni sottolinea: “dobbiamo anche mettere l’Africa nella condizione di riprendere il controllo sulla catena del valore alimentare, e quindi su tutto ciò che alla fine produce cibo per gli africani. Questo non genera solo sostentamento, ma anche ricchezza, perché il cibo si può naturalmente conservare e poi esportare”.