Cicchitto su Siria: “L’asse russo-iraniano, che ha agganciato anche la Turchia, dal quale io però non prevedo nulla di buono per quello che riguarda gli equilibri internazionali. Siamo in una situazione assolutamente non facile, accentuata poi dal fatto che le elezioni presidenziali americane fanno sì che gli Stati Uniti stanno in campo con una mano sola. Direi che c’è una situazione di stallo totale sia della politica estera dell’Unione, sia per certi aspetti della stessa politica estera americana, almeno per quello che riguarda il Medio Oriente”. Così Fabrizio Cicchitto, deputato di Area Popolare e Presidente della Commissione Affari Esteri e Comunitari intervenuto questa mattina alla trasmissione ‘Ma cos’è questa estate’ su Radio 24 a proposito della situazione mediorientale.
Il Presidente della Commissione Affari Esteri Fabrizio Cicchitto ha aggiunto: “Il pallino ce l’ha in mano la Russia di Putin che ha giocato spregiudicatamente una carta decisiva: quella di sostenere a tutti i costi una dittatura, quella dittatura di Assad, che è poi alle radici di tutta la crisi umanitaria che stiamo oggi misurando. Per sostenere una realtà che ha prodotto finora 250mila / 300mila morti e milioni di emigrati, rifugiati e così via, l’Iran in comune intesa con la Russia sta appoggiando Assad con conseguenze umanitarie che sono davanti a noi. L’Isis rischia di diventare una sorta di pretesto per questa operazione. Infatti vediamo che l’ipotesi di pace sostenuta dall’Onu sta registrando un grande stallo, ma tutto ciò deriva da un errore che a mio avviso è stato fatto nel 2013, in primo luogo proprio dagli Stati Uniti, ma anche dall’Italia e dall’Europa, di non sostenere la prima versione della rivoluzione siriana che era laica, sostenuta dai poveri e da un pezzo dell’esercito. Quel mancato sostegno ha consentito da un lato lo sviluppo di Isis e dall’altro lato il sostegno ad Assad che è fatto appunto insieme dalla Russia e dall’Iran. Quindi una situazione, diciamo così, rispetto alla quale sia gli Stati Uniti che l’Europa sono totalmente emarginati”.
Secondo Frusone: “Non ci stupisce nemmeno questa assenza dell’Unione europea perché proprio non c’è stato nemmeno un interesse, non c’è stata nemmeno una voglia di arrivare a una risoluzione in Siria da parte dell’Unione europea. Diverso per i singoli Stati: basta vedere la coalizione anti-Isis, non composta naturalmente proprio da tutti i Paesi europei, ma da quelli che avevano più interessi della zona”. Così Luca Frusone, deputato del Movimento 5 Stelle, componente della Commissione Difesa della Camera, intervenuto questa mattina alla trasmissione ‘Ma cos’è questa estate’ su Radio 24, ha commentato l’asse Iran–Mosca, e ha proseguito commentando l’intervento della Russia in Siria: “Questa situazione in un certo senso era, non dico scontata, ma prevedibile. Nel momento in cui la Russia si è trovata tagliata fuori in alcune situazioni ha dovuto creare un proprio asse. Ed era quasi scontato quello con l’Iran. Quindi in un certo senso, non solo l’Italia naturalmente, ma tutti i Paesi occidentali, attraverso questo mancato dialogo o dialogo raffreddato, potremmo chiamarlo così, con la Russia hanno anche un po’ spinto tutta questa situazione. E da sempre, insomma. Stiamo vedendo delle dinamiche che abbiamo visto anche in altre occasioni. Certo, diverse perché ogni territorio è a sé stante, ma questa contrapposizione sempre tra Russia e Stati Uniti porta appunto a dei blocchi in vari territori. E quindi possiamo vedere come la Russia si muove per i suoi interessi, gli Stati Uniti si muovono per i propri interessi e alla fine si creano queste fazioni. Certo, ora anche l’Iran si è inserito e reclama il suo ruolo da big player dell’area. Quindi anche questo in un certo senso era scontato. Quando si tratta di politica estera e di difesa l’Europa da sempre è piuttosto spaccata. Questo è un dato di fatto. Perché i vari Paesi tra di loro hanno degli interessi diversi. Manca una politica estera unitaria dell’Europa e probabilmente non ci sarà mai”.