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Cucina e cultura, un binomio classico quando si parla dell’Italia all’estero. Questo è quanto ha offerto a Parigi “CULTURAL”, il festival della cultura alimentare, ideato e promosso da “CONSORTIUM PARIS”, che in una maratona di tre giorni (2- 4 aprile) ha trasformato la capitale francese nella capitale delle eccellenze del gusto italiano.
La terza edizione del festival della cultura alimentare, ha visto la partecipazione di operatori del settore e di numerosi amanti della buona cucina, che hanno avuto modo di conoscere e apprezzare produttori e chef italiani di rilievo.
Tanti i prodotti di pregio, espressione delle tradizioni culinarie delle varie regioni d’Italia. Dai prodotti dell’arte bianca, come la pasta di grano duro trafilata al bronzo de “Il mulino di Gragnano” (azienda nata dall’incontro e dalla comune passione di Alfredo, Luigi, Cristian, Agostino, Francesca e Raffaele, giovani non ancora trentenni) alla materia prima, le farine e i lieviti della “Petra”, base delle ottime pizze realizzate nel corso della giornata.
Ma l’Italia, vanta anche una lunga storia nella conservazione delle carni. Già in epoca romana, infatti, la salatura e l’affumicatura rappresentavano i metodi di conservazione di quello che poi sarebbe diventato uno dei più importanti ingredienti dell’antipasto italiano.
Autentiche delizie per il palato, i prodotti del “Salumificio Santoro”, azienda che produce salumi tradizionali nel cuore della Valle D’Itria, e le specialità artigianali de “Il Grifone”.
Salumi e carni che non possono non essere associate a ottimi formaggi, come quelli prodotti da “ELLA – Freschi di Bufala“, azienda riconosciuta a livello internazionale, che utilizza solo latte fresco di bufala dell’area delimitata dalla Denominazione d’Origine Protetta “Mozzarella di Bufala Campana”, caglio e sale, senza nessun altro ingrediente, naturale o artificiale che sia.
Tra i tanti visitatori di “CULTURAL”, non poteva mancare Laura Giovenco che abbiamo incontrato mentre curiosava tra gli stand. La Signora Giovenco Delegata della nuova Delegazione di Parigi Montparnasse dell’Accademia della Cucina ci ha dichiarato “Questo evento è ideale per noi che ci applichiamo per divulgare lo spirito della nostra Accademia all’estero facendo penetrare la cultura della cucina italiana attraverso le nostre ricette tradizionali e regionali”.
Vasta l’offerta di piatti italiani e ingredienti della nostra tradizione culinaria , tra i quali la Colatura d’Alici dell’Acquapazza Gourmet , una piccola azienda artigianale nella quale si lavora ancora secondo metodi antichi e tradizionali, per ottenere piccole e preziose quantità di Colatura, rispettando i tempi di stagionatura del prodotto, invecchiato in botti di castagno e ottenuto esclusivamente da alici pescate nel golfo di Salerno.
Olio, formaggi, carni, conserve, accompagnate da ottimi vini prodotti da diverse aziende, ai quali si aggiungono le sedici birre del birrificio “Hibu”, che ha un sogno nel cassetto: produrre direttamente i propri ingredienti .
Lo sapevate che la Hibu può a buon titolo farsi vanto di essere riuscita a far vendere il proprio prodotto anche in uno dei migliori bar di Bruxelles, capitale della birra?
Se la cucina italiana affonda le proprie radici nella storia, tanto che già nel primo secolo a.C. viene documentata con il “De re coquinaria”, tra i più antichi, se non il più antico, ricettario al mondo, dedicato allo chef esperto, fu durante il Medioevo, che variò la dieta romana, sperimentando nuove ricette e introducendo l’uso di spezie provenienti da altri paesi, che oltre ad arricchire le pietanze, hanno dato un importante contributo nell’arte della vinificazione e della produzione di liquori.
Non poteva dunque mancare un’eccellenza gastronomica come il Vino Medioevale prodotto esclusivo dell’Agriturismo Parco Verde, preparato sulla base dell’antica ricetta del 1.000 d.C. custodita dal Museo Archeologico Nazionale della Val D’Agri a Grumentum.
Un vino speziato con l’aggiunta di cannella, pepe nero, zenzero, galanga secca e miele, ottimo per accompagnare i dolci, ma anche formaggi.
Una vera delizia che abbiamo apprezzato abbinata ai cioccolatini Gocce d’Ippocrasso.
Il cibo italiano è conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo e in particolare negli ultimi anni si nota una maggiore tendenza al ritorno ai sapori più autentici, alle tecniche e agli ingredienti più tradizionali della cucina italiana.
Intenta in questa ricerca, anche Laura Adorni, imprenditrice alla quale si deve la realizzazione de “La Bussola del Gusto” , un luogo reale e immaginario – come viene descritto nel sito – che si trova nel 13° arrondissement, al 41 rue de Croulebarbe. Il desiderio di trovare nuovi prodotti selezionati con cura, la spinge a viaggiare alla ricerca di produttori appassionati, direttamente nei luoghi di produzione. Quale migliore occasione, almeno per una volta, ritrovarsi vicino casa ad effettuare una ricerca che poi, in ogni caso, la porterà a verificare la qualità dei prodotti, i criteri di produzione e quanto altro, direttamente nei luoghi d’origine degli stessi?
Dulcis in fundo, il nostro viaggio gustativo-sensoriale, lo abbiamo concluso dinanzi quella che viene ritenuta la passione degli italiani: il cioccolato!
Se il cibo, come risulta da alcune statistiche, è al primo posto nella classifica dei piaceri, prima dunque del sesso, quale posto dovrebbe occupare il cioccolato, il kakaw uhanal, come lo chiamavano i maya,ovvero “cibo degli Dei”?
Realizzati con i migliori cacao al mondo, i cioccolatini Vacchieri non deludono le nostre aspettative. Una tradizione familiare alla quale si devono queste meraviglie per i palati più esigenti.
Chiudiamo in bellezza – e in dolcezza – con “Autore”, una piccola azienda campana, le cui creazioni, autentiche opere d’arte per il palato, ci ricordano che l’Olimpo lo puoi trovare anche in un sabato parigino, all’insegna del gusto italiano…
gjm
Cuisine et culture, un binôme classique quand on parle de l’Italie à l’étranger. C’est exactement ce qu’a proposé à Paris le festival de la culture alimentaire “CULTURAL”, créé et promu par “CONSORTIUM PARIS” et qui, durant un marathon de trois jours (2-4 avril) a transformé la capitale française en capitale de l’excellence du goût italien.
La troisième édition du festival de la culture alimentaire a vu la participation d’acteurs du secteur et de nombreux amoureux de la bonne cuisine qui ont ainsi eu l’occasion de connaître et d’apprécier d’importants producteurs et chefs italiens.
Des produits prestigieux, expression des traditions culinaires des différentes régions italiennes.
Des produits réalisés avec les farines, comme les pâtes de blé dur tréfilées au bronze de “Il mulino di Gragnano” (entreprise née de la rencontre et de la passion commune de Alfredo, Luigi, Cristian, Agostino, Francesca et Raffaele, de jeunes qui n’ont pas encore 30 ans) à la matière première, les farines et les levures de “Petra”, base pour pizzas réalisées par l’excellant Pizzaiolo Gourmet, Luigi Acciaio.
Mais l’Italie peut aussi se vanter d’une longue histoire dans la conservation de la viande. Déjà à l’époque romaine, le salage et le fumage représentaient les méthodes de conservation de qui allait devenir un des ingrédients les plus importants des antipasti italiens : la charcuterie.
Les produits du “Salumificio Santoro”, entreprise qui produit de la charcuterie traditionnelle dans le cœur de la Valle D’Itria, dans les Pouilles, et les spécialités de “Il Grifone” sont de véritables délices pour le palais.
Des charcuteries et viandes auxquelles on ne peut ne pas associer de très bon fromages, tels que ceux produits par “ELLA – Freschi di Bufala“, une entreprise reconnue au niveau International et qui utilise seulement le lait frais de bufflonne dans la zone délimitée par la dénomination d’origine contrôlée “Mozzarella di Bufala Campana“, présure et sel, sans aucun autre ingrédient, ni naturel ni artificiel.
Parmi les nombreux visiteurs de “CULTURAL” il était difficile de ne pas croiser Madame Laura Giovenco qui passait de stand en stand avec curiosité. Madame Giovenco est la Déléguée de la nouvelle « Delegazione Paris Montparnasse » de la prestigieuse « Accademia della Cucina » et elle nous a déclaré: « Il s’agit d’un événement idéal pour nous qui nous efforçons de révéler l’esprit de notre Accademia à l’étranger par la diffusion de la culture de la cuisine italienne à travers nos recettes traditionnelles et régionales ».
Le festival a vu une large offre de plats italiens et d’ingrédients de notre tradition culinaire, parmi lesquels la Colatura d’Alici (extrait d’anchois) de Acquapazza Gourmet , une petite entreprise artisanale où on travaille encore avec les méthodes anciennes afin d’obtenir des petites et précieuses quantités de Colatura, dans le respect de la maturation du produit, vieilli en fûts de châtaignier et obtenu exclusivement d’anchois péchées dans le Golfe de Salerne.
Huile, fromages, charcuteries, conserves, accompagnés de très bons vins de différentes sociétés, auxquels on peut ajouter les seize bières de la brasserie « Hibu », qui a un rêve : produire directement ses propres ingrédients.
Saviez vous que la Hibu peut se vanter de vendre son produit même à un des meilleurs pubs Bruxelles, la capitale de la bière ?
Si la cuisine italienne trouve ses origines dans l’histoire, au point que déjà un siècle avant J.C. elle été documentée dans le “De re coquinaria”, un des plus anciens, si non le plus ancien, livre de recettes au monde, dédié au chefs experts, c’est durant le Moyen Age qu’elle diversifia la nourriture romaine en expérimentant des nouvelles recettes et en introduisant l’usage des épices en provenance d’autres pays qui, en plus d’enrichir les mets, ont donné une importante contribution à l’art de la vinification e de la production de liqueurs.
Il ne pouvait donc pas manquer une excellence gastronomique telle que le Vin Médiéval. Un produit exclusif de l’Agriturismo Parco Verde, préparé selon l’ancienne recette conservée au Musée Archéologique National de la Val D’Agri à Grumentum.
Un vin épicé avec de la cannelle, du poivre noir, du gingembre, du galanga séché et du miel, pour accompagner des desserts mais aussi des fromages.
Un véritable délice que nous avons apprécié associé aux chocolats Gocce d’ Ippocrasso.
La nourriture italienne est connue et appréciée dans le monde entier et ces dernières années on peut remarquer une tendance croissante au retour aux saveurs les plus authentiques, aux techniques et aux ingrédients plus traditionnels de la cuisine italienne.
Concentrée dans cette recherche : Laura Adorni, femme entrepreneure à laquelle on doit la réalisation de “La Bussola del Gusto”, un lieu réel et imaginaire – tel qu’il est décrit sur son site web – qui se trouve dans le 13eme arrondissement de Paris, au 41, rue de Croulebarbe. Le désir de trouver des nouveaux produits sélectionnés avec le plus grand soin, la pousse à voyager à la recherche de producteurs passionnés, directement dans les lieux de production. Quelle meilleure occasion, au moins pour une fois, de pouvoir effectuer une recherche près de chez elle qui la poussera par la suite à vérifier la qualité des produits, les critères de production et plus encore dans les lieux d’origine de ces derniers ?
Pour couronner le tout, notre voyage gustatif-sensoriel s’est terminé devant une grande passion des italiens : le chocolat !
Si la nourriture, comme indiqué par certaines statistiques, est à la première place dans le classement des plaisirs, même avant le sexe, quelle place devrait être attribuée au chocolat, le kakaw uhanal, comme il était appelé par les Maya, c’est-à-dire la « nourriture des Dieux » ?
Réalisés avec les meilleurs cacaos du monde, les chocolats Vacchieri ne déçoivent pas nos attentes.
On a terminé en beauté – et en douceur – avec– con “Autore”, une petite société de la Campagne, dont les créations, authentiques œuvres d’art pour le palais, nous rappellent qu’on peut trouver l’Olympe même un samedi après-midi, sous le signe du goût italien…