(E MAFIA E SICINDUSTRIA)
Queste ragazzuole che avrebbero dovuto impersonare il “nuovo” di Renzi proprio non vanno.
La Boschi, quella del “cerchio magico”, con quel suo papà imbroglioncello, ha combinato più grane che riforme istituzionali.
La Mogherini, “promossa” da ministro degli esteri d’Italia, a commissaria degli esteri d’Europa, scoppia a piangere invece di commentare, e proprio “in partibus infidelium”, ad Amman, la strage di Bruxelles.
Ora, poi la Guidi va a fare al telefono chiacchiere che non si hanno da fare nemmeno a quattr’occhi, in casa, dove ci può sempre essere una “cimice”.
E quel che è peggio, non conosce l’arte di restare inchiavardata alla poltrona ministeriale; non ha appreso la lezione della Boschi.
Si dimette ed ammette l’intrallazzo, ma si schermisce, invocando la “buona fede”.
Intrallazzo in buona fede?
Già come dire che si è fatta incastrare. Peggio che andar di notte.
Questa storia dell’intrallazzo in buona fede mi fa pensare a quel sonetto del Belli in cui un popolano che è stato schiaffeggiato da un bullo, sporge querela, ma il presidente del rione (qualcosa di mezzo fra un commissario di polizia ed un giudice conciliatore) lo invita a rimetterla: “uno schiaffo….via, te lo avrà dato in buona fede!!”.
In buona fede la ragazza sarà anche stata, ma nei confronti del ruolo “del fidanzato”, quel Gemelli di Augusta (Sicilia), uomo di Montante, il Presidente di Sicindustria (massima espressione dell’Antimafia!…), indagato per mafia e sul punto di doversi dimettere.
Gemelli, che di Sicindustria è Vice Presidente, è un “eminentissimo” del concistoro di Alfano.
Era fino a ieri in predicato di diventare presidente di Sicindustria al posto del suo “maestro”.
Con quella imprudente telefonata, la ragazza, titolare delle Infrastrutture nel Governo Renzi, pare abbia rovinato, oltre che la sua carriera, anche quella del suo uomo.
Non a tutti capita di avere una Procura come quella di Palermo pronta a salvarti vita e carriera come è accaduto a Crocetta. E pensare che con queste ragazze, Renzi aveva voluto dare un segno di “cambiamento”.
Sì, quello estetico, rispetto a Rosy Bindi e Maria Eletta Martini.
Mauro Mellini