C’era una volta chi insisteva nell’affermare che l’Italia era la “culla del diritto”.
C’erano già ottime ragioni per aggiungere che, peccato, “il neonato, evidentemente, era stato soffocato nella culla”.
Col passare degli anni, oltre alla voglia di scherzare, è venuta meno ogni decenza in tutto ciò che qui da noi ha a che fare col diritto, le leggi, il modo di concepirle e di scriverle, il modo di interpetrarle, quello, talvolta, di “inventarne” l’esistenza, ed, infine, quello di applicarle.
Ogni volta, che avanti agli occhi di un legislatore di cultura Cinquestelluta (assai diffusa) capita un caso, un fatto, di cui non riesce a capire quale sia la valutazione che ne fa la legge, perché anche per leggere il codice non bisogna essere degli analfabeti, c’è qualcuno (più o meno analfabeta) che dice “qui ci vuole una legge”. Il nostro ordinamento giuridico, già obeso, si gonfia ogni giorno di più, con nuovi “istituti”: magari l’omicidio stradale (così oggi i reati sono colposi, dolosi, stradali…!!!). E, poi, si “importano” reati “stranieri”, dai nomi scritti in inglese.
In questa atmosfera culturale, qualcuno, in Palamento si è trovato di fronte al “problema” delle “auto blu” troppo rapidamente e drasticamente “abolite” e messe in garage ad ammuffire, con aumento dei costi rappresentato dalle fatture per le corse in taxi degli ex beneficiari.
Ridare le auto blu a chi ne godeva?
Pare che ci sia una maggioranza a favore di questo ripensamento. Ma come fare per evitare di mostrare di ritornare all’antico? E come evitare gli abusi, usando l’auto blu per anche comprare la verdura? E, naturalmente, qualcuno ha detto “qui ci vuole una legge”. Una legge? Sissignori! Una legge che dica “l’uso abusivo dell’auto blu è un abuso, è reato!”, cosa che a chiare lettere, nel codice non c’è mica scritta. Ed allora un “nuovo reato” di “abuso automobilistico”, che dovrebbe aggiungersi all’abuso d’ufficio, visto che a giudizio di questi egregi legislatori l’auto non è un ufficio, dunque…. Un bel reato nuovo “abuso d’auto blu”, art. 323 bis c.p. oppure, “peculato d’uso automobilistico” etc. etc.
Evviva il nuovo diritto penale.
Evviva la fantasia dei nostri legislatori.
Mauro Mellini