“Venite numerosi a dire no all’invasione imposta dal nostro governo complice della nostra distruzione”! Ma anche no! Fortunatamente la manifestazione “Non daremo le chiavi di Calais” organizzata su Facebook sembra non aver fatto “toppi” adepti. Se ci fidiamo delle cifre della pagina FB i partecipanti sarebbero stati 383. Ancorché visti i personaggi anche uno è troppo. Molta più saggezza stanno dimostrando gli abitanti di Calais che ospitano loro malgrado quella che viene ormai definita la “giungla di Calais” dove si stanno stipando circa 6.000 migranti che vorrebbero recarsi in Inghilterra e che talvolta muoiono sulle rotaie stanchi di attendere in condizioni disumane.
Il 21 ottobre, il Ministro dell’interno francese Cazeneuve si è recato sul posto dopo l’appello firmato da 800 intellettuali per “sottrarre la giungla di Calais all’indegnità”.
La zona di frontiera è passata da 800 migranti nel luglio 2014 ai 6.000 di oggi con una curva in accelerazione costante. Ma non sono mere cifre, sono esseri umani.
Per quanto piccola sia stata la manifestazione di oggi, tra l’altro con la partecipazione di Pegida France, la sezione francese del movimento islamofobo tedesco che sta prendendo piede in tutta Europa grazie al suo slogan Europei patrioti contro l’islamizzazione dell’Occidente (traduzione dal tedesco di Pegida) è comunque un sintomo della crescente intolleranza.
L’inquietante crescita di movimenti estremisti e patriottici, nel senso negativo del termine, la dobbiamo anche all’incapacità decisionale dell’UE nella politica di aiuto ai migranti. Lo stiamo vedendo con i fili spinati nel Balcani che non sono una soluzione o gli accampamenti insalubri che portano all’esasperazione sia i migranti che le popolazioni delle zone interessate, quelle dove questa gente, in cerca di speranza, viene bloccata.
La Francia è ad un mese dalle elezioni regionali. Se i sondaggi hanno ragione, proprio nella regione Nord-Pas-de-Calais, il Fronte Nazionale sarebbe in testa tallonato da Les Republicains, il partito di centro-destra di Sarkozy, l’ex UMP. La sinistra è in ordine sparso e né Les Republicains né il PS hanno deciso cosa fare per far fronte all’FN.
Ormai siamo al “come fare sbarramento”. Se si fosse fatta una politica più seria, umana, sociale… prima, forse non saremmo alle bieche trattative.
Luisa Pace