L’”Antimafia” puzza. Non in senso metaforico, cosa sulla quale molti cominciano ad essere d’accordo con noi. Puzza in senso letterale. Puzza più di ogni altra fabbrica di inquinamento atmosferico la discarica di Siculiana-Montallegro in provincia (oh, scusate nel libero consorzio di Comuni) di Agrigento progettata ben oltre venti anni fa per durare dieci anni e servire i due Comuni, regalata con un colpo di mano della Regione ad un tal Catanzaro, che vi gestiva il “movimento terra” con le ruspe, che oggi ne è proprietario, promosso “industriale” (ramo “munnizza”) e vicepresidente di Confindustria Sicilia (Sicindustria) una delle colonne dell’Antimafia dell’Isola.
La discarica di Siculiana non solo non ha chiuso alla scadenza della durata prevista, ma è ingigantita, raddoppiata, triplicata e molto di più, senza l’osservanza dei nuovi accorgimenti tecnici imposti dalla legge, con la scusa che al raddoppio non si applicano le nuove norme. Invece che due piccoli Comuni la megadiscarica serve buona parte della Sicilia. Milioni di tonnellate. In un certo periodo vi furono portati anche i rifiuti da Napoli. L’aria in tutta la zona, specie a Montallegro, è irrespirabile. Ma il “padrone” è un “antimafia”.
Anni fa il Sindaco e vari dipendenti comunali di Siculiana che facevano controlli e insistevano contro quello scempio, furono incriminati ed arrestati dalla sollecita Procura di Agrigento per “tentativo di concussione”. Naturalmente mafioso (loro, quelli che protestavano).
Assolti pienamente, le loro denunzie restano nei cassetti della stessa Procura che aveva tolti di torno quei fastidiosi Amministratori al rampante “imprenditore antimafia”, che è diventato il boss di ogni attività pubblica (feste, sagre, processioni, gare ciclistiche, corse nel sacco etc. etc.) della zona.
Del caso si è occupata anche la Commissione Parlamentare che dovrebbe indagare sulla materia: risultati zero. Pare che la puzza sia tale che tutti, magistrati e commissari parlamentari si voltano da un’altra parte.
Intanto in zona, specie a Montallegro (ironia della sorte: c’è poco da stare allegri!!!) non si respira più. E’ la puzza dell’Antimafia d’affari.
Mauro Mellini