“Una vera e propria macchina del fango quella che si sta muovendo contro l’associazione ‘I Cittadini contro le mafie e la corruzione’. L’atto finale di un percorso iniziato da mesi da Federica Angeli già estimatrice di Andrea Tassone, l’ex presidente del Municipio di Ostia arrestato perché riferimento politico dei boss di mafia capitale e da quest’ultimo premiata come donna dell’anno e dal senatore del PD Stefano Esposito, commissario in un’area dove i suoi colleghi di partito hanno per anni alimentato e costruito una delle peggiori e nefaste simbiosi tra mafia e politica.
Questo il commento di Antonio Turri e Gianni Ciotti, dell’ufficio nazionale di Presidenza de “I Cittadini Contro le mafie e la corruzione”, all’articolo pubblicato sul quotidiano ”La Repubblica” in data 10 Luglio 2015, dal titolo “Ostia va sciolta per mafia, piegata alle volontà dei clan”, per il quale l’associazione ha dato mandato ai propri legali di querelare il quotidiano La Repubblica, il senatore del PD Stefano Esposito e nuovamente la giornalista Federica Angeli.
Nell’articolo, che riporta di una relazione che sarebbe stata inviata dal senatore del Pd Stefano Esposito alla presidente della commissione antimafia Rosy Bindi, si legge :” esistono ad Ostia sedicenti associazioni antimafia Luna nuova e Cittadini contro le mafie e la corruzione i cui leader solidarizzano con il clan Spada, assumendo atteggiamenti intimidatori e minacciosi nei confronti di ogni azione di legalità”.
“Un palese paradosso – affermano i vertici de “Cittadini contro le mafie e la corruzione” –visto che il senatore Esposito è espressione del partito maggiormente e numericamente coinvolto con i suoi quadri nello scandalo di Mafia Capitale, di cui il suo ex presidente del municipio di Ostia Andrea Tassone è ritenuto il nesso unificante tra politica e i Clan capitanati da Buzzi e Carminati. Esposito,forte della presunta immunità parlamentare, dà del colluso con le mafie o con la criminalità a chi ha da sempre denunciato questo legame ed ha anche organizzato pubbliche manifestazioni ad Ostia per ribadire la vicinanza degli uomini del suo partito alla criminalità organizzata”.
Non meno gravi le accuse portate avanti da mesi dalla giornalista de ‘La Repubblica’ Federica Angeli, sostenitrice di Andrea Tassone a tal punto da pubblicare su un noto social network post a sostegno dello stesso ex presidente del X Municipio di Roma, oggi pesantemente compromesso nella vicenda mafia capitale.
La Angeli infatti, in data 19.giugno 2014, dichiarava : ”Caro Andrea Tassone ho osservato il tuo lavoro in questi mesi. La tua onestà e il tuo dire no a pressioni e lobby non l ‘ho mai trovata in nessun politico. Quanto hanno fatto oggi 12 persone inscenando una lugubre manifestazione contro il tuo impegno è scandaloso. Vai avanti così. Sei davvero grande. Pulito. Forte. Determinato… Viva te e il tuo staff. Perché ci avete dimostrato che la politica è pulita. Sempre al fianco di chi si batte per il bene comune di un quartiere per troppo tempo abituato a favoritismi e mafiosità.”
Parole che oggi dovrebbero pesare come macigni per chi all’epoca dei fatti attestava solidarietà a soggetti oggi pesantemente coinvolti in indagini che stanno facendo tremare i palazzi romani e non solo quelli, che schierandosi contro chiunque sosteneva l’esatto contrario, oggi a ragione viste le risultanze investigative, venne premiata dall’amministrazione del X Municipio di Roma, guidata allora da Tassone, come ‘donna dell’anno 2014’.
Non usano mezzi termini i vertici de “I cittadini contro le mafie e la corruzione”, associazione, che annovera tra gli iscritti cittadini anche attualmente appartenenti alle Forze di polizia e praticanti le professioni giornalistiche e forensi, attualmente impegnata affinchè venga sciolta per infiltrazioni mafiose l’intera Amministrazione comunale di Roma, nello stigmatizzare le attività di quanti tentano di delegittimare chi dell’antimafia non fa business né sterili passerelle.
“Come già fatto per altre false affermazioni riguardanti l’associazione – dichiarano Turri e Ciotti – saranno presentate ulteriori querele presso i competenti uffici giudiziari con richiesta dei risarcimenti dei danni civili, aggiungendo in questo caso anche il quotidiano che ha riportato la falsa e diffamatoria affermazione di cui sopra attribuita a quel senatore Esposito che nelle scorse settimane ha anche additato limpidi esponenti del Movimento Cinque Stelle di Ostia come riferimenti politici di clan criminali locali.
Tutto questo fango gettato da chi è stato in rapporti di colleganza politica, chiaramente e maldestramente, vuol far dimenticare, attraverso falsità e diffamazioni, quanto è contestato nelle sedi giudiziarie ad una classe politica collusa con le mafie e ampiamente corrotta. Situazione denunciata da anni dall’associazione I Cittadini Contro le mafie e la corruzione che sta diventando cosi un problema per il senatore “dem” Esposito e per la sua missione di contenimento del danno politico a cui andranno incontro quando i cittadini potranno andare al voto e spazzare via tutti quei pezzi di marciume che hanno governato Ostia, la Capitale e la sua Regione”.