Rese pubbliche le fotografie che ritraggono Ettore Majorana nel 1958 e nel 1964 e le lettere indirizzate a Rolando Pelizza scritte tra il 1964 e il 2001.
Le lettere sono state periziate e ritenute autentiche dalla grafologa specializzata in ambito peritale/giudiziario Chantal Sala.
“Sulla piattaforma di un forte in alta montagna, Rolando Pelizza nel 1976 con un esperimento videotrasmesso mostra ad alcuni conoscenti come sia capace di annichilire una roccia mediante una piccola macchina e afferma di utilizzare dell’antimateria.
Ne nascono esperimenti e laboriose trattative con dei Governi (U.S.A., Italia, Belgio e la stessa NATO) e l’interesse di questi per quell’invenzione che il nostro protagonista non vuole cedere temendo che possa essere utilizzata per fini bellici; da qui tutta una campagna di stampa di disinformazione e di depistaggio su di lui.
In questa sua biografia egli afferma che la macchina da lui costruita serve per la verifica sperimentale della teoria di fisica nucleare elaborata da Majorana con cui collabora.
Nei molti esperimenti eseguiti, Pelizza ottiene non solo la possibilità di distruggere elementi con questa macchina, – il cui uso pacifico è la distruzione dei rifiuti e delle scorie radioattive – ma soprattutto di poter ottenere grandi quantità di energia praticamente a costo zero. Nei successivi esperimenti, Pelizza cerca piena conferma della terza fase indicatagli dal suo maestro: la trasformazione della materia…”
Si riapre dunque il mistero legato alla scomparsa del grande fisico. La versione integrale delle lettere è visibile sul sito www.ilsegretodimajorana.it e, unitamente alla loro trascrizione, sono contenute nel libro, fresco di stampa, “Il segreto di Majorana. Due uomini, una macchina” di Alfredo Ravelli, Print Service Editore.