In giro per il centro abitato di Caldes non è che ci fosse un gran movimento alle prime ore di ieri, così l’utilitaria sulla quale viaggiavano due giovani lituani non è passata inosservata ai Carabinieri della Stazione di Rumo in servizio di perlustrazione, che l’hanno fermata per un controllo. I militari hanno così scoperto che gli stranieri nascondevano all’interno del veicolo un bel po’ di arnesi tra quelli più comunemente impiegati per forzare porte e finestre in legno. I due, che non avevano documenti di soggiorno rilasciati dall’Autorità Italiana, nono sono stati in grado di chiarire la loro presenza in Val di Sole. Uno di essi, peraltro, portava addosso la carta di identità lituana di un’altra persona, documento su cui aveva però apposto la propria foto.
La cosa più inaspettata si è concretizzata però quando la centrale operativa ha reso noto il responso dell’interrogazione della banca dati in uso alle Forze di Polizia sul conto dei suddetti: in capo ad uno di essi, dallo scorso mese di settembre, pendeva infatti un provvedimento di cattura dell’Autorità Giudiziaria norvegese, che l’aveva giudicato responsabile di una rapina a mano armata e condannato. Era quindi un “ricercato internazionale”.
Le sorprese per i Carabinieri della Compagnia di Cles non erano però finite. Alle prime ore del giorno, difatti, presso gli uffici delle Stazioni della Val di Sole si sono presentati per sporgere denuncia di furto ben sette persone, tra queste i titolari di ben sei esercizi commerciali (erano stati presi di mira due hotel, un’agenzia immobiliare, un bar-paninoteca, una scuola sci ed un negozio di noleggio di attrezzatura per lo sci) della zona. I loro immobili erano stati visitati proprio nel corso della nottata.
Il dubbio che i responsabili del fatto reato fossero proprio i lituani è stato fugato dal lungo e scrupoloso lavoro di raffronto tra la punta degli strumenti posseduti dai fermati e la traccia dello scasso, attività condotta in modo certosino dagli uomini dell’Aliquota Operativa. Così anche il complice è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto e tradotti presso il carcere di Spini di Gardolo.