Il decreto di riforma della giustizia introduce il nuovo istituto della negoziazione riservandolo in esclusiva agli avvocati
Cipriano (ANEIS): “L’unico scopo di questa riforma è di rendere un’attività stragiudiziale riserva esclusiva dell’avvocato. Nessun vantaggio per il danneggiato, anzi, solo maggiori spese e un allungamento dei termini”
Con il decreto legge di riforma della giustizia del Governo Renzi gli avvocati si vedono conferire l’esclusività anche per le questioni stragiudiziali. Il decreto, infatti, introduce l’obbligo di affidare agli avvocati, il nuovo istituto della negoziazione per i sinistri derivanti dalla r.c. auto.
Nel Capo II del decreto, articolo 2, comma 1, si legge
“La convenzione di negoziazione assistita da un avvocato è un accordo mediante il quale le parti convengono di cooperare in buona fede e con lealtà per risolvere in via amichevole la controversia tramite l’assistenza di avvocati iscritti all’albo”.
La redazione in forma scritta di una convenzione di negoziazione, da inviare all’altra parte, che dovrà prevedere un termine concordato non inferiore a 30 giorni. Questo meccanismo, però, non prevede alcun ente o persona super partes, come era nella mediazione, e confida esclusivamente nella buona fede e nella lealtà delle parti.
C’è sempre una trattativa non giunta a buon fine a monte della decisione di iniziare una causa civile. Che senso ha obbligare le parti ad una negoziazione ufficiale, preceduta da una convenzione scritta fatta solo tra avvocati (che vanno pagati!), quando la negoziazione (ovvero la trattativa) c’era già stata ed aveva portato ad un mancato accordo con la conseguente decisione di affrontare un contenzioso giudiziario?
L’accordo non ci sarà neppure con la negoziazione assistita, la causa si farà ugualmente e l’unico risultato sarà quello di aumentare i tempi, già biblici, e le spese.
Il suggerimento del Presidente ANEIS è quello che il Governo o il Parlamento approntino in tempi brevi una radicale riforma della giustizia civile che riduca drasticamente la durata delle cause.
Così il debitore (leggasi Compagnie Assicuratrici) sarebbe costretto ad adeguarsi alla costante giurisprudenza senza più l’arroganza di chi ora mette in conto, sfruttando la legge dei grandi numeri, che anche davanti ad offerte inique solo una minoranza si rivolge al giudice, mentre tutti gli altri accettano, spaventati dall’attuale ingiustificabile durata delle cause.
Oltretutto la figura professionale del patrocinatore stragiudiziale, creata dalla legge 14 gennaio 2013 n.4 e dalla Norma UNI 11477, viene ignorata completamente, favorendo, ancora una volta la lobby degli avvocati.