La Svezia passa al centrosinistra ma il risultato più simbolico ed allarmante è quello dell’estrema destra. I Democratici svedesi diventano il terzo partito del paese.
Il giovane leader Jimmie Akesson ha i canini affilati per i suoi 35 anni. Nel 2005, quando prese la direzione della formazione SD, non si sarebbe potuto immaginare che avrebbe portato in parlamento l’allora piccola formazione caratterizzata dalla rivalità fra le fazioni. Invece, già nel 2010 riuscì a far entrare il partito in Parlamento con il 5,7% dei voti e 20 deputati.
Con le elezioni di domenica il SD – Sveriges Demokraterna – ha raddoppiato i consensi mostrando una volta in più quando l’estrema destra stia prendendo piede in Europa. Al Parlamento europeo il SD è affiliato all’Ukip britannico ed usa lo stesso linguaggio del Front National di Marine Le Pen.
Euroscetticismo, xenofobia, populismo stanno sempre più pericolosamente prendendo terreno in Europa ed i partiti estremisti, anche quando non sono direttamente ai vertici, hanno ormai un peso inquietante nelle decisioni parlamentari mettendo a dura prova la stabilità democratica anche se i loro leader credono di mistificare le proprie intenzioni mostrando un volto più umano come Marine Le Pen sta facendo in Francia. Nuovi volti, che gestiscono equilibri difficili mostrando il lato pulito, nascondendo i lati oscuri ma senza cambiare niente nella sostanza.
Nulla di più pericoloso nel periodo di estrema instabilità economica e politica che non risparmia nessuno. Più delle parole sono le immagini di bandiere e slogan che potrebbero riportare alla ragione chi sta prendendo quella via.
Luisa Pace