di Ettore Zanca
Una delle più pregiate perle naturali siciliane, Scala dei Turchi a Realmonte, Agrigento, non è demaniale, ha cinque proprietari privati. Che nemmeno sapevano di avere un superenalotto a casa. La ragione della scoperta? Come sempre un problema. Il comune voleva studiare con le associazioni ambientaliste una soluzione all’enorme afflusso di turisti, che stava depredando la marna, la preziosa sostanza bianca che rende unico il posto. Ognuno furbamente ci si cosparge il corpo, nell’erronea furba convinzione che abbia addirittura poteri terapeutici, in effetti nemmeno si sa se fa bene, ma ognuno fa questa bravata, cospargendosi come un bel porcello nel fango. Senza sapere che incide pesantemente sulla struttura del loco.
Nel fare le verifiche è saltata fuori la sorpresa. Cinque proprietari privati, tra cui alcuni residenti. In questi casi la normativa prevede che li si convinca a trattare per cedere il tutto. Ma deve esserci un prezzo. Come sempre in Italia, salta fuori tutto nelle complicazioni. Con il naufragio all’Isola del Giglio, si scoprì ad esempio che lo scoglio dove si era arenata la nave aveva un proprietario. Che non so cosa abbia fatto, ma se avesse citato La Costa e Schettino, per danneggiamento, non credo sarebbe rimasto a bocca asciutta. Anomalie italiche. Domani vado a vedere se per caso risulto proprietario del Monte Bianco. Male che vada mi accontento della Riserva dello Zingaro, oasi naturale. Le Alpi no, grazie. Non credo di avere natali tanto in alto. E nemmeno capodanni.