Secondo fonti statunitensi almeno altri 3000 soldati russi avrebbero raggiunto le zone prossime ai confini con l’Ucraina andando ad incrementare le forze presenti nella zona che da 12.000 unità sarebbero così passate a oltre 15.000.
Mentre sono ancora in corso gli accertamenti per capire chi ha lanciato il missile che ha abbattuto il Boeing 777 della Malaysia Airlines causando quasi trecento vittime, la tensione tra Mosca e Kiev continua ad innalzarsi a tal punto da lasciare ipotizzare interventi militari in Ucraina da parte dei russi. In merito al disastro, solo in questi ultimi due giorni gli americani hanno cercato di aggiustare il tiro lasciando trapelare la possibilità che più che ai soldati russi e ad armamenti forniti dal Cremlino, l’abbattimento sia dovuto ad un errore da parte dei separatisti che, a differenza di quanto scritto da molti giornalisti occidentali, già dalla fine di giugno erano in possesso di sistemi missilistici Buk catturati alle forze armate Ucraine. Un dato incontrovertibile visto che a darne notizia in tempi non sospetti era stata la stessa stampa russa.
Un abbattimento dunque attribuibile ad un errore da parte di chi avrebbe lanciato il missile SA11 senza avvalersi dell’utilizzo di un radar a lungo raggio che avrebbe permesso di identificare il velivolo quale aeromobile civile. La spiegazione più plausibile è quella che durante il combattimento che ha visto i separatisti appropriarsi di uno dei due sistemi Buk semoventi, il radar a lungo raggio sia stato danneggiato. Questo spiegherebbe dunque non soltanto l’errore ma anche la presenza di un equipaggio di sole tre persone anziché di quattro, così come ne richiede il lancio di un missile da sistemi lanciamissili quali quelli di cui sopra.
Secondo fonti di intelligence statunitensi, le truppe recentemente ammassate al confine ucraino lasciano presagire nuovi movimenti di artiglieria pesante che nei prossimi giorni verrebbero messi a disposizione dei separatisti filo-russi.
Già nei giorni scorsi circa 150 mezzi, compreso blindati e carri armati, avevano varcato il confine russo-ucraino. Sotto il profilo strategico-militare, le nuove manovre russe e le eventuali forniture di armamenti nel dare luogo ad una escalation del conflitto creerebbero le condizioni per un prolungamento degli scontri le cui conseguenze sarebbero gravissime e non soltanto per i due paesi direttamente interessati.
Mentre gli americani accusano Mosca di sparare colpi di artiglieria oltre il confine in Ucraina, il Cremlino accusa l’Ucraina di sparare in territorio russo, così come riportato dall’agenzia di stampa Ria Novosti la quale sostiene che almeno 40 colpi di mortaio sparati dall’Ucraina sarebbero caduti in provincia di Rostov in Russia.
A replicare ai russi e alla stampa russa, i vertici delle forze armate ucraine che accusano i russi di aver sparato da oltre confine contro l’esercito ucraino in almeno sette località dove i ribelli avevano ingaggiato combattimenti con le forze di Kiev.
Gjm