Entro in punta di piedi nel “mondo” degli Ispettori del lavoro. Non conosco nei particolari le normative che regolamentano il loro lavoro. Una categoria “travagliata”da un’evoluzione storica molto lunga: nasce nel 1879 presso il Ministero dell’Agricoltura, si consolida soltanto nel 2010 con la legge 183. Oggi, gli ispettori del lavoro,sono categoria di lavoratori spesso demonizzati, visti con timore, ma “fatalmente”attaccati da tutti. Gli ispettori del lavoro sono funzionari che lavorano applicando semplicemente la legge, uomini che naturalmente non possono chiudere un’occhio, se lo facessero si aprirebbero immediatamente le porte delle patrie galere. Eppure certi imprenditori li prendono a “mali paroli”, li minacciano. Alcuni, a solo sentirli nominare, fanno il gesto scaramantico delle corna, nel desiderio di evitare la malasorte o prossimi guai. Certo, fare l`ispettore del lavoro, nell`Italia disperata, solcata da una crisi profonda è diventato un vero inferno. Ma cosa fanno di così “tragico”questi funzionari. Gli ispettori del lavoro hanno facoltà di visitare, i luoghi di lavoro, di sottoporre a visita medica il personale occupato, di prelevare campioni di materiali o prodotti ritenuti nocivi, di chiedere al datore di lavoro, ai preposti ed ai lavoratori le informazioni che ritengano necessarie per l’adempimento del loro compito. Tra l`altro sono anche ufficiali di polizia giudiziaria, tenuti a registrare le violazioni e a procedere, per legge. Certo, le responsabilità sono alte rispetto alle retribuzioni percepite; un ispettore ha uno stipendio inferiore ad un operaio specializzato, di contro gli ispettori anticipano le spese dei loro spostamenti, spese che vengono rimborsate solo dopo molti mesi. Ma non finisce qui, ci sono anche le aggressioni. Queste si sono moltiplicate negli ultimi mesi, dopo un episodio che ha avuto grande risalto: il caso del panettiere napoletano che dopo un`ispezione e una multa si è tolto la vita. Un grande dramma su cui si è“enfaticamente”scritto tanto. I funzionari sono stati accusati di prendersela con i “strazzati” e di non toccare i “pesci grossi”. Ultima aggressione all`Aquila, in un cantiere edile, dove un imprenditore ha aggredito gli ispettori. Un altro ispettore, dopo una visita in un cantiere, ha trovato l’auto danneggiata, danno mai rimborsato dal ministero, in quanto lo stesso garantisce il rimborso solo per gli incidenti. E pensare che questi lavoratori dello Stato, ogni anno portano alla luce “montagne” sommerse di lavoro in nero. Mi rendo conto che è arrivato il momento di dire grazie per il lavoro svolto da questi “odiati” funzionari, ai quali in questi mesi è stato “offuscato” il rispetto e la dignità di lavoratori.
Aldo Mucci