QUATTRO BRACCONIERI CALABRESI IN SICILIA PER ABBATTERE IL FALCO PECCHIAIOLO DENUNCIATI DALLA FORESTALE. FUCILI E MUNIZIONI SEQUESTRATI
Un gruppo organizzato di bracconieri con base in una casa nel comune di Tusa (ME), al confine tra le province di Messina e Palermo è stato bloccato dal Nucleo Operativo Antibracconaggio (NOA) e dal Centro Regionale Anticrimine di Palermo del Corpo forestale dello Stato. L’operazione è stata condotta in collaborazione con i volontari del CABS (Committee Against Bird Slaughter).
Dall’abitazione situata su un terreno scosceso e in posizione strategica sulla rotta migratoria del falco pecchiaiolo, i bracconieri con metodo sistematico abbattevano i rapaci nel loro volo verso lo Stretto di Messina, aggirando così i controlli posti in essere dal NOA in Calabria in questi giorni nell’ambito dell’ Operazione Adorno.
Nei giorni scorsi, approfittando di una favorevole giornata per il passaggio dei rapaci, i bracconieri si preparavano ad esercitare l’illecita attività ma i Forestali appostati alle spalle della casa, non appena i cacciatori di frodo hanno estratto le armi da una intercapedine del loro fuoristrada, sono immediatamente intervenuti per porre fine a tale attività criminale facendo irruzione nelle pertinenze dell’abitazione.
Le quattro persone presenti nell’alloggio, due di Reggio Calabria e due di Calanna (RC), sono state denunciate a vario titolo per porto abusivo, incauto affidamento, omessa custodia di armi e attività venatoria in periodo di divieto. A carico di alcuni dei soggetti deferiti all’Autorità Giudiziaria risultano precedenti specifici di Polizia. Oltre ai tre fucili utilizzati dai bracconieri sono state rinvenute e sequestrate 5.400 cartucce custodite nell’abitazione.